Intrigo familiare dietro il sequestro della donna

L’appello disperato del fratello: «Non fatele del male, vi prego. Ha due bambini e già ha sofferto troppo. Dateci un segnale che stia bene»

Carmine Spadafora

da Sant’Angelo in Formis (Caserta)

Antonella Miccio sembra sparita nel nulla. Dalle quattro del pomeriggio di mercoledì scorso, i familiari della donna, non hanno sue notizie. Da quando tre malviventi, con i volti coperti dai passamontagna e armati di pistole, l'avevano prelevata con la forza dalla sua abitazione in via IV Novembre, a Sant'Angelo in Formis, una frazione di Capua, (Caserta), sotto gli occhi del figlioletto di 7 anni, mentre, il fratellino di 10 anni, si trovava nella sua cameretta a fare i compiti.
Il fratello di Antonella, Giuseppe Miccio, preoccupato e, in evidente stato di tensione, rivolge un appello ai sequestratori. «Non fatele del male, vi prego. Ha due bambini e già ha sofferto troppo». Poi, una richiesta. «Dateci un segnale che stia bene, almeno questo». I familiari di Antonella Miccio, trentacinque anni, sono preoccupati non solo per la sua sorte ma anche per quella del bambino che porta in grembo. La donna, infatti, è incinta all'ottavo mese. Un sequestro prolungato, potrebbe provocare seri problemi, anche in vista del parto. I carabinieri del Comando provinciale di Caserta, gli agenti della squadra mobile, sono alle prese, ormai da tre giorni, con questo difficile rompicapo. Gli investigatori ribadiscono che tratta di un «sequestro anomalo». «La donna, i suoi familiari, l'uomo con il quale convive da tempo, non sono benestanti - spiega un carabiniere - Gente normale, sicuramente non in grado di sostenere, anche il meno esoso dei riscatti». A questo punto, l'attenzione degli investigatori, è rivolta all'ambiente familiare della donna, dal quale sarebbe escluso per il momento, l'ex marito, trasferitosi al nord dopo la separazione da Antonella Miccio, per andare a convivere con un'altra donna.
I sequestratori avevano bussato alla porta di casa Miccio, una palazzina dalle pareti gialline, con le inferriate alle finestre. Ad aprire era stato il bambino di 7 anni, subito seguito dalla mamma. Uno dei malviventi, le aveva tappato la bocca con una mano per impedirle di urlare. Poi, la fuga con una station wagon di colore scuro.
Per tutta la giornata di ieri, sono proseguiti i posti di blocco dei carabinieri e della polizia. Sono state eseguite alcune perquisizioni nelle abitazioni di alcuni pregiudicati ma, le ricerche non hanno dato un esito positivo. Ciò nonostante, gli investigatori si dicono fiduciosi che questa storia finirà nel migliore dei modi, con un ritorno a casa della Miccio.
La rapita, appartiene ad una famiglia di contadini, persone per bene, si affrettano a precisare i carabinieri. «Una famiglia sfortunata», ricorda un'anziana che vive a Sant'Angelo in Formis. Il papà della donna, infatti, negli anni scorsi, trovò la morte in un modo terribile. Stava lavorando nei campi, a bordo di un trattore, quando la macchina, si ribaltò e ne restò schiacciato. In queste ore di forte apprensione ma anche di confusione, notizie che sembrano certe, vengono subito smentite. Ad esempio, un presunto contatto dei rapitori con i familiari di Antonella Miccio, ma si tratta di una circostanza subito smentita dal comando provinciale dei carabinieri di Caserta.

Qualche investigatore, si pone un dubbio e cioè, se la giovane mamma sia stata realmente sequestrata. «Ma è uno scrupolo che ogni investigatore dovrebbe avere, per non lasciare nulla di intentato», spiega un carabiniere.

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