Caro Giordano,
mi consenta, signor direttore, lintestazione amichevole della presente, anche se non ci conosciamo. Ho appena finito di leggere il suo articolo su Eluana e mi sono commosso, perché chi Le scrive appartiene a quei 18mila che hanno staccato la spina.
Mia moglie, alle tre di notte, nel giro di un quarto dora, si è accasciata sul letto, ritornando dal bagno: non dava più segno di vita. Il medico venuto con lautoambulanza, con la respirazione bocca a bocca, lha rianimata e così è stata «intubata» e portata alla clinica Humanitas.
Qui ho dovuto attendere fino alle ore 5 di mattina il neurologo, il quale, esaminate le lastre, ha detto testualmente che non ci poteva mettere le mani.
Laneurisma cerebrale (così mi pare che si chiamasse la malattia) non ha perdonato.
Siamo stati avvicinati, con molto garbo, dal medico di turno il quale ci ha chiesto se volevamo donare gli organi, perché mia moglie era, ormai, clinicamente, morta.
Io e mia figlia non ci siamo arresi: aiutati da un carissimo amico, abbiamo consultato una qualificata équipe di medici, i quali, dopo varie consultazioni tra di loro e con il medico della clinica, hanno confermato la diagnosi del neurologo: non cera più nulla da fare.
Siamo tornati alla clinica Humanitas e abbiamo dato il consenso per la donazione degli organi.
Abbiamo salutato la nostra carissima mamma, quando il suo cuore batteva ancora ma abbiano ritenuta giusta la decisione presa, perché avrebbe potuto alleviare la sofferenza di altri ammalati.
Il tutto in «rigoroso silenzio», serbato gelosamente, eccezion fatta per i familiari e gli amici più cari.
Ho ritenuto, ora, di dirlo anche a lei. Provo unimmensa pena per il padre di Eluana. Stigmatizzo il comportamento di quanti medici, infermieri e persone hanno deciso che Eluana deve morire, in un modo così straziante.
Se la scienza medica mi avesse dato la minima chance che la nostra Mirella poteva stare insieme a noi, sia pure solo per guardarci negli occhi, né io né mia figlia avremmo preso la decisione di staccare la spina. Purtroppo, nel nostra caso, a differenza di Eluana, questo non sarebbe potuto avvenire, perché i suoi bellissimi occhi erano già definitivamente «chiusi».
Signor direttore: è il momento dellUrlo fortissimo. Luccisione di Eluana deve rimanere un caso perché la coscienza di tutti coloro che hanno voluto la sua morte, a cominciare dal padre, non dia loro pace.
Un fraterno abbraccio.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.