«Io, un classico come Dante»

Professor Alberoni ha letto le tracce dei temi per la maturità?
«Ancora no, ma mi hanno riferito che hanno proposto un elaborato sull’innamoramento».
Già, e lei è stato citato accanto ai grandi della letteratura italiana, come Dante e Leopardi.
«Sono diventato un classico anch’io. Be’ ne sono molto lusingato».
Soltanto?
«Sono contento che finalmente siano stati proposti ai giovani dei temi sull’innamoramento, le strutture emozionali che poi sono la base della famiglia e delle coppie moderne».
Sembra già la traccia del tema.
«Ho scritto tanti libri in proposito e spero che qualche studente ne abbia letto qualcuno».
Ha qualche dubbio?
«Francamente no. Sono sicuro che soprattutto le ragazze qualche testo sull’amore l’abbiano sfogliato».
E i ragazzi no?
«È meno probabile. Il maschio considera l’amore una malattia. Inizialmente lo traumatizza, non se lo aspetta, lo rifiuta. Cambia solo quando una donna lo prende tra le braccia e lo rassicura».
E le ragazze invece?
«Una donna quando si innamora è contenta, diventa più bella, l’uomo invece si vergogna di vivere un sentimento così intenso. Insomma, le donne sognano l’amore, gli uomini solo il sesso».
La sua sembra la sintesi di una lezione.
«Magari potessi farla. Nessuna università italiana mi ha mai invitato a tenere un corso su questo argomento».
E questo l’amareggia?
«È paradossale. Ho ricevuto inviti dal Giappone, dagli Usa, persino dall’Australia. In Svezia, il mio libro - Innamoramento e Amore – è stato inserito per molto tempo nel programma scolastico delle superiori. In Italia, invece, non solo nessuna scuola ha mai adottato un mio testo, ma neppure io sono mai stato invitato ad esporlo».
Se domani, la chiameranno, accetterà?
«Un corso di qualche lezione sull’amore lo farei molto volentieri. Ma vorrei che assistesse molta gente interessata, che non sbadiglia».
Tra i grandi classici citati nel tema di italiano lei chi preferisce?
«Dante. Lui ha dato all’amore per la donna un posto fondamentale nella letteratura italiana, ne ha fatto l’asse della Divina Commedia. Però mi piace anche Petrarca e l’Orlando Furioso. Insomma, noi italiani abbiamo una lunga tradizione che ha sempre dato importanza all’amore».
Esiste l’innamoramento tra i giovani della nostra società?
«Certamente. C’è quello adolescenziale che dura poco perché la personalità non è ancora formata. Poi quello dei vent’anni. Poi arriva quella dell’età adulta. Insomma si presenta nei grandi passaggi della vita».
Anche a 50 anni?
«Si avverte una grande ripresa soprattutto nelle donne. Quelle che hanno figli grandi, magari sono single. Sentono grandi attrazioni, non si vergognano di innamorarsi, si sentono libere e vivono delle storie erotiche travolgenti».
Quante volte nella vita ci si innamora?
«A volte nessuna, mediamente una o due».


Lei quante volte è stato innamorato?
«È un segreto di Stato. Non lo dirò mai. Ma sono nella media».
Che traccia ha svolto alla maturità?
«Un tema sulla politica del Seicento, sul Barocco, Ma l’ho scritto in modo asettico. Non mi interessava per niente».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica