Da sempre Luciano De Crescenzo sostiene di essere uno «smemorato cronico» e di dimenticarsi di tutto. Persino delle ex fidanzate. Per non parlare dei conoscenti: così ogni volta che esce, finisce per fare un cenno a tutti con il capo, almeno così non scontenta nessuno.
De Crescenzo, prenderebbe questa pillola contro i vuoti di memoria?
«No. Perché considero la smemoratezza una grazia avuta dal Signore».
Si spieghi meglio.
«Se pensi al tuo passato, non credo sia andato tutto benissimo: dimenticare è una fortuna».
Quindi lei rimuove solo le cose negative?
«No, io dimentico quasi tutto, certo non voglio dimenticarmi della mia gioventù, che è stata bella, ma sono contento di non ricordare più alcune cose, come la guerra. Da ragazzo non sono partito per la guerra per un pelo, per fortuna non ricordo più nulla».
E le cose belle?
«Qualcosa ricordo: mia moglie, il giorno in cui ci siamo fidanzati, come ci siamo conosciuti
».
Ricorda le facce della gente?
«Le dico solo che sono affetto da prognopagnosia, che traducendo dal greco significa dimenticarsi le facce. Quindi quando incontro qualcuno faccio sempre figure terribili, perché non ricordo nulla».
Con i numeri come è messo?
«Malissimo, non ricordo nemmeno il mio numero di telefono
».
Non ricorre a qualche trucco?
«Scrivo tutto su un libretto: ogni mattina lo sfoglio e così almeno gli appuntamenti li ricordo».
Ricorda l'ultima gaffe che ha fatto a causa di un vuoto di memoria?
«No, non mi ricordo niente. Grazie a Dio!».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.