«Io, inglese della Bbc, amo l’Italia Gli scandali? Noi ne abbiamo di più»

Londra«Amo l'Italia e gli italiani. Siete aperti, cordiali, pronti al dialogo, mentre noi inglesi siamo un po' chiusi». A prima vista niente di nuovo sotto il sole, sembrano i soliti luoghi comuni che ci separano dai nostri lontani cugini, figli della perfida Albione (in fondo Cesare era arrivato anche da loro), ma questa volta a parlare - in italiano - è Fiona Bruce, una delle giornaliste-conduttrici di punta della Bbc. Tocca a lei condurre i telegiornali di massimo ascolto del Paese, Bbc News at Six and at Ten, vere macchine da guerra che raccolgono circa 5 milioni di telespettatori a edizione.
Finalmente, in netta controtendenza, ecco un’inglese del mondo dell'informazione di alto livello pronta a parlare bene di noi. E qui parte la punzecchiatura: ma forse non ha sentito dei presunti scandali con al centro il premier Berlusconi? Lei scoppia a ridere: «Certo, ogni giorno, ma sa, anche noi in Inghilterra, in quanto a scandali, abbiamo voce in capitolo».
Fiona Bruce è stata definita di recente dal Guardian «una giornalista molto autorevole» per la sua capacità di raccontare i fatti in modo semplice, preciso e obiettivo: attenta a usare le parole come solo una filologa sa fare. Del resto il suo amore per la scrittura risale agli anni universitari trascorsi a Oxford, dove si è laureata in italiano e francese.
Eppure Fiona in Italia si sente a casa. Soprattutto a Milano, dove ha vissuto circa cinque anni, tra i 10 e i 14, seguendo suo padre che era stato trasferito per lavoro nel nostro Paese. «Abitavamo dalle parti di piazzale Piola. Quegli anni me li ricordo con grande gioia: frequentavo una scuola internazionale, avevo molti amici. Quando tornammo in Inghilterra, ero molto triste. Ma non ho mai smesso di studiare italiano. E ora ogni volta che posso trascorro le mie vacanze in Italia. E non ho dubbi che se non vivessi in Gran Bretagna, mi trasferirei nel Belpaese». Ma Fiona, si rende conto che lei si espone al rischio di apparire «una mosca bianca»? «Sciocchezze, è impossibile che dell'Italia si dica male: avete uno stile di vita più rilassato, un'ottima cucina, città meravigliose e gente aperta che non ha paura di scambiare due chiacchiere anche se non ti conosce».
Fiona ha un approccio disincantato al mondo. Così come a certe «disavventure» televisive. Un esempio? Era ospite di Top Gear, format dedicato ai motori. Qui lei doveva provare una city car appena uscita dalla fabbrica. Per uno sfortunato evento fu costretta a curvarsi per spingere l'auto e in quel momento partì la battuta del suo partner del momento, il conduttore Jeremy Clarkson che, a microfono aperto, disse: «Nice bottom!» (bel didietro!). Apriti cielo: telefonate ed e-mail inondarono la redazione. Lei, comunque, nel ricordare l'episodio non fa una piega: «Era solo una battuta, anzi ringrazio Clarkson di non aver detto “ugly bottom” (brutto fondoschiena)». La bellezza per una donna, dunque, conta sempre... «Fino a un certo punto. Da noi se una donna è troppo perfetta può non funzionare. Per gli spettatori inglesi vedere una donna molto truccata o sexy, alle sei del pomeriggio, quando la famiglia è riunita per la cena, non è accettabile. Se una donna ha un'immagine troppo dirompente non può avere posto nella tv inglese, il piccolo schermo deve riflettere la realtà quotidiana del paese, non la sua eccezionalità».
E a proposito di quotidianità, Fiona torna ai suoi ricordi milanesi.

«Mi piaceva la Fiera di Senigallia, ricordo una bellissima e indimenticabile Madama Butterfly che vidi alla Scala e poi i negozi, uno più elegante dell'altro. Ogni venerdì andavamo in un ristorante vicino Piazza Piola e io ordinavo sempre spaghetti alle vongole e una fetta di torta millefoglie, ancora oggi il mio menu preferito anche se non ho mangiato più così bene».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica