Andrea Colombo è il più giovane candidato al consiglio comunale di Monza. Diciannove anni, sostenuto dagli studenti del liceo Villoresi, è figlio dellex sindaco del centrodestra: «Certo, il cognome mi ha aiutato a entrare in lista, ma papà Roberto prima ha voluto sincerarsi che il mio impegno non fosse, diciamo, un capriccio da status symbol».
E come lha fatto? Con lesame del dna?
«Quasi. Ha voluto capire le ragioni della mia scelta. Non è stata impresa facile, anzi mi ha sconsigliato. Si è convinto solo quando ha conosciuto quel gruppo di amici, tutti miei compagni di liceo, che mi sostengono nel nome e per conto di quattro progetti concreti».
Quali sono queste quattro idee per «la nostra Monza»?
«Propongo la Monza senza fili, ovvero la connessione a internet gratuita nelle piazze e nel parco di Monza grazie a un sistema di rete wireless. Cè poi il progetto solidarietà che si traduce nella messa in regola degli spazi nel parco necessari allAisa per lippoterapia destinata ai bambini con difficoltà psicomotorie. E, ancora, per lo sport sostengo la riqualificazione del centro La Boscherona che versa in stato di abbandono. Il quarto progetto è di strategia culturale perché Monza ritorni a essere città viva».
Impegni concreti per una Monza più vivibile.
«... direi sfruttabile, godibile, ossia con spazi riqualificati e ripensati che portino le persone a uscire di casa volentieri e a sentirsi soddisfatti delle proposte offerte».
Scusi, Colombo, ma per lei, diciannovenne, a cosa serve la politica?
«Credo che mirare allinteresse dei cittadini significhi andare oltre il concetto di opposizione che distrugge e debba essere invece una seria collaborazione tra schieramenti opposti».
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