RomaCompagno Claudio Grassi, già senatore, oggi «azionista di maggioranza» di Rifondazione comunista... Va alla manifestazione?
«Sì, stiamo con i lavoratori e i sindacati, noi».
Pardon, parlavo dellaltra, quella dal titolo: «Difendiamo la Costituzione». Un bel passo in avanti del Pd, che in piazza vedrà come unico oratore Oscar Luigi Scalfaro, già seconda scelta della Dc anni Cinquanta...
«Ho rispetto per Scalfaro, anche se certo non si può definire uno di sinistra».
Povera sinistra.
«Poveri noi. Ma il problema non è Scalfaro, quanto un partito, il Pd, che avrebbe bisogno di uno psicanalista».
Uno che li scavi dallinterno, come ha fatto Fagioli con il Prc?
«No, piuttosto uno che ne curi la schizofrenia avanzata. Un giorno il Pd si accorda con Berlusconi sulla legge elettorale, un altro si astiene sul federalismo leghista, il terzo grida al golpe. Si decidano: è un pericoloso eversore o linterlocutore privilegiato per ogni accordo? Specie quelli ai danni della sinistra?».
Poveri piddini, tutti così timorati di Dio...
«Su qualsiasi questione di peso non sanno che pesci prendere. Ma sera già visto con il governo Prodi: tutti daccordo se si critica Berlusconi, tutti ammutoliti quando si toccano i poteri forti».
Parla del Vaticano?
«Vaticano, Usa, Confindustria...».
Manca lamalgama, dice DAlema.
«Manca un progetto politico: è la fusione a freddo che non ha mai costituito un partito».
Negli ultimi tempi, e non solo sul caso Englaro, si nota una certa egemonia degli ex dc. I leader ex ds sui grandi temi spariscono, salvo poi prendersela con Veltroni. Paura di inimicarsi «quelli che contano»?
«Purtroppo sì. La colpa non sta solo nella fragile leadership di Veltroni: anche DAlema e Bersani hanno contribuito alla demolizione del patrimonio della sinistra.
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