Vorrei esternare tutta la mia amarezza e costernazione per lennesima ingiustizia perpetrata ai danni di anziani cittadini milanesi. Milanese, nata e vissuta sempre in questa irripetibile città da settantanni, figlia di un milanese, che per quarantanni, fra una guerra e laltra, ha servito con impegno e onestà il Comune di Milano (Ufficio dIgiene in via Statuto alle dipendenze del prof. Carlo Alberto Ragazzi, allora Medico Capo di Milano), ho potuto conseguire una laurea, grazie alla borsa di studio assegnata dal Comune stesso ai figli dei suoi dipendenti per le migliori pagelle cittadine. Ora sono rimasta sola, con tre gatti e un cane, tolti dalla strada, in un appartamentino di due locali nello stesso palazzo in cui sono nata e vissuta per settantanni.
Mantenendomi con una modestissima pensione e le ripetizioni di materie classiche (latino e greco), avrei potuto, pur limitando le mie esigenze allindispensabile, tirare avanti, come si suol dire; se non che il padrone dello stabile proprietario di alcune decine di palazzi, scaduto il mio contratto, stipulato otto anni fa, in base ai nefasti patti in deroga (capestro al collo dei vecchi pensionati) mi ha raddoppiato laffitto.
Non posso sostenere tale onere e mi sono messa in lista per le case comunali, con una schiera interminabile di extracomunitari davanti a me.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.