Nina Zilli, a giudicare dai social network, lei in Azerbaigian è una star.
«Sono stati giorni pazzeschi, di lavoro e soddisfazioni. E in effetti ho ricevuto un sacco di complimenti».
Per laspetto fisico?
«Ma va, più per la canzone e la mia voce».
LEurovision Song Contest porta bene: lanno scorso Raphael Gualazzi è arrivato secondo e ha venduto dischi in tutta Europa.
«Ma in passato hanno partecipato anche Gigliola Cinquetti con Non ho letà. E anche Modugno. Persino Franco Battiato si è messo in gioco qui, tanto tempo fa».
E anche Toto Cutugno. Ma poi ce ne siamo dimenticati.
«Adesso che siamo tornati mi piacerebbe che i Big Five (oltre a noi, la Germania, la Francia, la Spagna e il Regno Unito) puntassero di più su questa manifestazione. Siamo in Europa, ci deve essere un mercato comune anche della musica».
Comè stata quella dellEurovision di questanno?
«Molta dance, qualche brano di grana grossa e qualche brano dal forte contrasto emotivo, come quelli albanesi e spagnoli».
Avete cantato dal vivo. Ma su base musicale, senza orchestra.
«Lorchestra, come a Sanremo, sarebbe favolosa. Ma le difficoltà logistiche sono incredibili. Ci sono tanti cantanti, tante equipe diverse. Tutto da combinare in pochi giorni. Perciò finora è stato impossibile».
AllEurovision lei è arrivata grazie al Festival di Sanremo. Ma non canta la stessa canzone dellAriston.
«Ho cantato Lamore è femmina (Out of love). Lho scritta io con altri quattro autori inglesi. Nel mio disco lho cantata in italiano ma, per venire qui, lho riscritta con una parte in inglese. È un po diversa rispetto alloriginale ma voglio arrivare a un pubblico più vasto».
In fondo è il pubblico di suppergiù quaranta nazioni diverse. A proposito, è vero che, prima di cantare, le nonne in gara per la Russia hanno cucinato per tutti?
«Così dicono, io onestamente non le ho viste. Ma, conoscendo i tipi, potrebbe essere».
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