«Io a testa alta, altri non lo so»

L’ex ct azzurro Roberto Donadoni è ritornato a parlare per la prima volta dall’avvicendamento con Marcello Lippi, nell’intervista andata in onda ieri sera su Sky Sport. «Sull’esonero non so se ci sia stata correttezza assoluta da parte di tutti. Io guardo in faccia una persona, dritta negli occhi, senza difficoltà. E se c’è qualcuno che abbassa lo sguardo perché è in difetto, non è certo il sottoscritto. Ci sono stati eccessi, fraintendimenti, situazioni poco chiare. Forse le cose sono state molto accelerate e mi aspettavo qualcosa di diverso nei modi. Mi piace molto la schiettezza e quindi il fatto di non scendere mai, o poco, a compromessi non mi ha aiutato». Donadoni ha rinunciato a mezzo milione di euro, per la propria dignità. «Non mi interessava avere una clausola che mi risarcisse. Per me allenare l’Italia era il sogno che si avverava e non lo legavo certamente al denaro».

Il ritorno di Lippi lo lascia sostanzialmente indifferente: «Le cose sono andate in questo modo, io ne ho preso atto senza fare troppi discorsi o storie. Il prossimo scudetto? L’Inter è la squadra più forte, ma la Juventus è assolutamente pronta per tornare a vincerlo: la campagna acquisti è stata importante, nonostante i tifosi non siano soddisfatti».

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