Fasci di luce e movimento, una seducente sintesi che nella plasticità del gesto sigilla la transitorietà del moto che incanta lo spettatore, amplificando il registro dei sensi. La danza dei grandi è sempre una meraviglia per gli occhi. Ma quando due giganti del balletto come létoile Sylvie Guillem e il coreografo Russell Maliphant sincontrano in palcoscenico, è come se si compisse un piccolo miracolo dellarte di Tersicore. Nuovi germogli rinnovano luniverso della danza classica sazia di tecnica. Sono afflati contemporanei quelli insaporiti da capoeira, tai chi, e yoga; linguaggi eleganti che impastano i muscoli allaria vivida creando vibrazioni di forza e tecnica purissime. Dopo lexploit della passata stagione, quando con lincantevole performance Rise and fall Sylvie Guillem aveva letteralmente stregato la platea dellAuditorium Conciliazione, la ballerina francese oggi, nellambito della rassegna «Tersicore - Nuovi spazi per la danza» torna a piroettare sulle ali di un programma misto che la vede, nel finale, luminosa protagonista di Push. Una doppia partitura in cui létoile, mix esplosivo di talento e fascino, darà sfoggio del virtuosismo e del metodo affinati nel corso degli anni. Sinuosa e svettante sulle sue punte affilate, cime di rigore tecnico e perfezione, la Guillem effettuerà un passo a due insieme con il coreografo che più di tutti sta influenzando la scena inglese. Anche per lei, infatti, Russell Maliphant - ex danzatore del Royal Ballet - ha creato Push, coreografia originale su partitura di Andy Cowton nonché pezzo forte dello spettacolo in cui poter esprimere il must delle potenzialità fisiche. Il velario si aprirà su Solo, pezzo in cui lalgida Sylvie, solitaria sulla scena illuminata da una luce ipnotica, danzerà su musiche di Carlos Montoya.
Seguono Shift, pezzo interpretato dal volitivo Russell Maliphant su partitura di Shirley Thompson, e Two assolo creato ad hoc per Dana Furas ma fatto proprio dalla Guillem che l'ha plasmato sui suoi muscoli e tendini. La peculiarità di questa coreografia è che lartista, intrappolata in una sottile scatola di luce, replica gli stessi movimenti aumentandone lintensità nel corso della performance. Il risultato? Incalzante e ipnotico.
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