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Iran, la diplomazia spera ancora Rice: stop all’uranio, poi negoziati

Non smentita da fonti occidentali la notizia della disponibilità di Teheran a sospendere l’arricchimento. El Baradei: il dialogo è utile

da Vienna

Subordinata a molte condizioni, si fa largo la speranza di una soluzione diplomatica alla crisi sul programma nucleare iraniano: in margine alla riunione del board dell’Aiea a Vienna prende contorni sempre più concreti la notizia, mai smentita ieri da fonti occidentali, di una disponibilità di Teheran a sospendere l’arricchimento di uranio. Sul come e il se le voci divergono. «Continuo a ritenere che il negoziato sia la migliore opzione per una soluzione duratura», ha dichiarato il direttore generale dell’Agenzia atomica internazionale, Mohammed El Baradei, prima dell’inizio della riunione del consiglio dei governatori.
Ma il segretario di Stato americano Condoleezza Rice ha voluto fare chiarezza sul punto di vista di Washington. L’Iran, ha detto, deve sospendere le proprie attività nucleari prima che possano iniziare negoziati con la comunità internazionale. La Rice, in Canada per ringraziare le autorità per l’aiuto fornito l’11 settembre di cinque anni fa, non ha però escluso la possibilità di negoziati con i Paesi occidentali in caso di sospensione temporanea dei programmi da parte di Teheran. «È essenziale che ci sia una sospensione - ha detto la responsabile della diplomazia americana -. Se ci sarà una sospensione, ci potranno essere discussioni, ma ci deve essere una sospensione e per quanto ne so io, non mi risulta che gli iraniani si siano detti pronti a una sospensione prima dei negoziati» un fatto che rimane il punto centrale secondo gli Usa. Secondo fonti diplomatiche occidentali, il negoziatore iraniano sul nucleare, Ali Larijani, avrebbe detto al responsabile della politica estera europea Javier Solana che Teheran è pronta a congelare i propri programmi di arricchimento dell’uranio in loco per uno o due mesi. Le autorità iraniane hanno ufficialmente smentito l’ipotesi.
Se la notizia fosse vera sarebbe una «buona notizia», ha dichiarato ai giornalisti l’ambasciatore americano presso l’Onu Gregor Schulte sottolineando al contempo che l’Iran deve fare sul serio, basta con i diversivi: deve essere una «piena sospensione», verificabile da parte dell’Aiea, e seguita da «negoziati veri», altrimenti, ha detto Schulte, il Consiglio di sicurezza dell’Onu andrà avanti con una risoluzione per l’adozione di sanzioni. L’Iran deve smettere di arricchire uranio e riprendere una seria cooperazione con l’Aiea, altrimenti l’Onu andrà avanti per la sua strada con la messa a punto di una risoluzione per l’imposizione di sanzioni, ha sottolineato.


El Baradei, che secondo gli osservatori teme che l’Iran in caso di sanzioni ostacoli le ispezioni Aiea, si è appellato a proseguire il dialogo: dicendosi «incoraggiato» dalla ripresa del dialogo ha sottolineato che deve essere fatto ogni sforzo per tornare al tavolo negoziale, precisando che la finestra temporale per una soluzione si sta lentamente chiudendo.

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