Bagdad - Almeno 40 persone sono rimaste uccise a causa dell'esplosione di una serie di autobombe nella città a maggioranza sciita di Khalis, al nord di Bagdad. Lo ha riferito una fonte ospedaliera. In precedenza un testimone aveva parlato di almeno otto persone uccise in una singola esplosione. La polizia riferisce che le esplosioni sono state quattro a pochi minuti l'una dall'altra e che almeno una di esse è stata provocata da un attentatore suicida.
Forse anche poliziotti implicati in rappresaglia Poliziotti implicati nella recente sanguinosa rappresaglia nei quartieri sunniti di Tal Afar sono stati arrestati e poi rilasciati per timore di nuovi disordini. Lo ha reso noto oggi il governatore della provincia. Dopo una serie di attentati con camion bomba, martedì scorso in cui rimasero uccisi oltre 80 abitanti sciiti nella cittadina nel nord ovest dell'Iraq, decine di uomini armati, molti con le uniformi della polizia, uccisero per vendetta una settantina di persone nei quartieri sunniti. Il premier Nuri al Maliki, uno sciita, ha ordinato un'inchiesta per verificare se anche poliziotti delle sue forze di sicurezza, in maggioranza sciite, figurassero fra gli autori della rappresaglia. «Sì, ci sono poliziotti coinvolti», ha detto in una conferenza stampa a Mossul il governatore della provincia di Ninive Durad Kashmula.
«Sono stati arrestati - ha proseguito - ma in seguito rilasciati a causa delle manifestazioni e per impedire disordini». Kashmula ha aggiunto che «mani nascoste» stanno cercando di fomentare disordini intercomunitari a Tal Afar, ma si è impegnato a ripristinare la normalità nella città.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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