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IRON MAIDEN in concerto Tornano gli Dei del metallo

Tutto esaurito domani e domenica al DatchForum per il gruppo con il nuovo cd

Antonio Lodetti

Onore agli dei del metallo. I suoni duri, pesanti, che esondano dall’hard rock all’heavy metal sono passati di moda? Chiedetelo agli Iron Maiden (nome che deriva da uno strumento medievale di tortura) guardando la loro lunghissima carriera, gli oltre cinquanta milioni di album venduti, il nuovo cd A matter of life and death arrivato al numero uno delle hit parade in mezzo mondo, oppure i due concerti al DatchForum di domani e domenica, all’insegna del tutto esaurito e con i biglietti volatilizzati da più di otto mesi.
Il bassista Steve Harris ha fondato la band nel 1976; Bruce Dickinson ne è diventato l’inconfondibile e possente marchio di fabbrica vocale nell’81, e da allora volano oltre il tempo e oltre le mode passeggere celebrando il rock più rovente con punte gotiche e cascami blues. Dalla periferia di Londra hanno saputo cogliere la crisi dell’heavy metal fine anni Settanta (in cui Black Sabbath, Kiss, persino Led Zeppelin stavano perdendo la loro spinta dura e rivoluzionaria) trasformandola nella pura energia della cosiddetta New Wave of Heavy Metal. Partendo «L’heavy metal è musica viva - puntualizza Dickinson -, la più viva di tutte. I suoni non devono essere perfetti ma spontanei e viaggiare sull’onda dell’eccitazione creativa». Sono macchine da ritmo ma con l’anima e con la voglia di scatenare e divertire la folla. «Non importa che i sogni si realizzino, l’importante è avere dei sogni», sottolineano. Le copertine dei loro dischi sono piccoli capolavori horror a fumetti che ritraggono quasi sempre lo scheletro Eddie (un tempo «The Head», spesso sul palco insieme a loro. Ricordiamo «il mostro» sul palco nel tour Somewhere in time) col suo diabolico ghigno e i suoi atteggiamenti irriverenti e satanici. Harris, Dickinson, Nicko McBrain, Dave Murray, Adrian Smith, Janick Gers, tutti ormai più o meno cinquantenni, continuano la loro fragorosa cavalcata che - in concerto, spazia da album storici come Killers e The Number of the Beast (l’album che li ha resi famosi in tutto il mondo con l’omonimo brano, Run to the hills, e Children of the damned, ispirata al film dallo stesso titolo in cui tre bambini lottano contro gli extraterrestri) al recente cd.

La prima parte dello show è tutta dedicata a questo disco (dal singolo The reincarnation of Benjamin Breeg a The longest day contro la guerra alla partenza lenta, che sfocia in una tempesta sonora di For the greater good of God. Nella seconda parte classici come Runnig free, Two minutes to Midnight, Iron Maiden. Per i fan scatenati esce in questi giorni il libro Iron Maiden. Discografia illustrata.

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