Irregolarità, rappresentante Pdl denuncia il presidente di seggio

Non ha gradito quei «lei stia zitta» con cui il suo presidente di seggio ribatteva a ogni critica. Così una rappresentante della lista del Pdl l’ha denunciato, facendo aprire un’inchiesta per abuso d’ufficio. La denuncia è arrivata sul tavolo del pm Nicola Balice. Nel ricostruire l’accaduto la rappresentante, 69 anni, ricorda di aver chiesto inutilmente alle 13.45 di domenica la sostituzione del presidente di seggio nella scuola elementare di piazza Sicilia a partire dalle 14. Secondo la denunciante, il suo presidente, una donna di cui riferisce solo il nome di battesimo, avrebbe commesso diverse irregolarità. A suo dire, ancor prima dell’apertura seggi, avrebbe fatto firmare ai suoi scrutinatori dei registri in bianco, dicendo che era un modo per velocizzare le operazioni. La 69enne ha contestato poi alla presidente di aver dedicato tempo e pazienza a ogni elettore che chiedeva informazioni sul modo corretto di apporre le proprie preferenze sulle schede, illustrandogli su un foglio bianco come mettere la croce o scrivere il nome del candidato preferito, invece di limitarsi a indicare i cartelli esemplificativi appesi fuori dal seggio. Quindi ha lamentato la decisione di aver aperto già ieri sera l’urna delle amministrative per verificare che non vi fosse cascata dentro qualche scheda per le europee. A suo dire, poi, avrebbe mescolato per errore le varie schede. Infine, al momento di fare lo scrutinio, si sarebbe scelta una scrutinatrice che a sua volta avrebbe creato confusione perché quando apriva le schede, leggeva il nome del partito votato dall’elettore in contemporanea a quello del candidato preferito. Infine, la stessa scrutinatrice dopo aver letto la preferenza di voto, avrebbe appoggiato le schede davanti a sé in modo che i presenti non potessero verificarne il contenuto.

«A ogni mia rimostranza la presidentessa mi liquidava con un lapidario “Lei stia zitta”», è la lamentela della rappresentante. Che pure ha sofferto quando il presidente di seggio, terminato lo scrutinio delle Europee, dopo aver sigillato le schede negli appositi sacchi, le avrebbe detto che la sua firma sui sigilli non era necessaria.

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