Isakij II

Era uno degli starcy del celebre monastero russo di Optina, che ospitò prima di lui un altro starec Isakij canonizzato. Questo secondo starec Isakij si chiamava Ivan Bobrikov ed era nato nel 1865 nel villaggio di Ostrov, governatorato di Orël. Il’ja Semenenko-Basin nel suo catalogo Eternamente fiorisce (La Casa di Matriona) non riporta nulla della sua vita prima del 1884, anno in cui il Bobrikov entrò nell’eremo di Optina. Nel 1898 prese i voti monastici col nome religioso di Isakij e venne ordinato sacerdote. Nel 1914 padre Isakij divenne archimandrita, cioè superiore, del monastero. Ma venne presto il tempo del potere bolscevico e il celebre monastero venne trasformato in una «cooperativa agricola». Seguì l’arresto dell’archimadrita che, ovviamente, aveva protestato. Isakij restò in carcere alcune settimane prima di poter tornare dai suoi confratelli. Nel 1923 il venerabile monastero venne definitivamente devastato e ancora Isakij subì l’arresto, questa volta con deportazione a Kozel’sk. Nel 1930 i sovietici lo arrestarono per la terza volta, mandandolo ancora più lontano, a Belëv, nella regione di Tula. Due anni dopo, per soprammercato, lo tennero in carcere per cinque mesi. Nel 1937, uno degli anni della mattanza staliniana, finirono in galera il vescovo di Belëv e tutto il suo clero. Compreso Isakij, che là si trovava.

Quest’ultimo venne accusato di avere fondato un monastero clandestino. In carcere subì parecchie sedute di tortura prima di venire condannato a morte. Lo starec Isakij venne fucilato nella prigione di Tula l’8 gennaio del 1938. Aveva settantatré anni.
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