È Islamabad la terra promessa degli occidentali votati alla jihad

Fausto Biloslavo

Il complotto del terrore islamico, sventato a Londra, porta ancora una volta in Pakistan dove i gruppi estremisti locali, votati alla guerra santa, sono diventati la nuova ossatura di Al Qaida. «Questi estremisti combattono simultaneamente un jihad interno, un jihad regionale in Afghanistan e nel Kashmir amministrato dagli indiani ed un jihad esterno contro l’Occidente in generale ed in particolare gli Stati Uniti» denunciava nel 2005 un rapporto dell’International crisis group, un’organizzazione non governativa che monitorizza le aree calde del mondo.
Rashid Rauf, uno dei due cittadini britannici di origini pachistane arrestati dall’Isi, i servizi di Islamabad, il cui interrogatorio avrebbe portato a svelare gran parte del complotto di Londra sarebbe affiliato a Jaish e Mohammed, l’Armata di Maometto. Si tratta di un gruppo terroristico, che inizialmente si batteva solo per la «liberazione» del Kashmir dal dominio indiano. L’Armata venne fondata sei anni fa da Maulana Masood Azhar rilasciato dalle galere indiane grazie al dirottamento di un volo di linea costretto ad atterrare a Kandahar, quando era la capitale spirituale dei talebani. Molti dei suoi militanti sono stati addestrati nei campi di Al Qaida in Afghanistan e una cellula del gruppo ha rapito e tagliato la gola al giornalista americano Daniel Pearl. Guarda caso il capo del sequestro, Ahmed Omar Saeed Sheikh, era un giovane pachistano-britannico che aveva vissuto e studiato a lungo in Inghilterra.
Lo stesso Rauf è sospettato di essersi addestrato in Afghanistan alla fine degli anni Novanta e di aver frequentato una scuola coranica (madrassa) sospetta, vicino a Lahore, che aveva già indottrinato due dei kamikaze britannici di origini pachistane saltati in aria il 7 luglio scorso nella metropolitana di Londra. La madrassa si chiama Markaz Taiba, che significa «base dei giusti» ed è gestita dalla fondazione Jamaat al Dawat. In realtà Jamaat è il nuovo nome del gruppo terroristico Laskar e Taiba, l’Esercito dei giusti, una formazione guerrigliera e terrorista attiva in Kashmir. Nonostante il gruppo sia stato messo al bando dalle autorità pachistane nel 2002 i suoi militanti, coperti dal nuovo nome dell’organizzazione, erano in prima linea nel soccorrere le popolazioni colpite dal devastante terremoto in Kashmir lo scorso anno. Una specie di «jihad umanitaria» lanciata con un messaggio video da Ayman Al Zawahiri, il numero due di Al Qaida.
La vera figura chiave del complotto di Londra è Matiur Rahman che secondo alcune fonti sarebbe ancora latitante, mentre altre sostengono che sia già stato catturato. Rahman era il braccio destro di Amjad Farroqi ucciso in uno scontro a fuoco con le forze di sicurezza pachistane nel 2004. Farroqi partecipò ai due tentativi di assassinare il presidente pachistano Pervez Musharraf a cavallo fra il 2003 e 2004, voluti da Al Qaida. La coppia Farroqi-Rahman è cresciuta nel gruppo jihadista Harakat ul Ansar, poi diventato Harakat ul mujaheddin, il Movimento dei guerrieri santi. Il movimento venne fondato da Fazlur Rahman Khalil, leader di uno dei più forti partiti religiosi pachistani, che siede nel parlamento di Islamabad.

Matiur Rahman guida una nuova rete terroristica, che rappresenta una sorta di «pachistanizzazione» di Al Qaida ed è sorta, con cellule anche in Europa, grazie al cosiddetto «registro del jihad», la lista segreta delle migliaia di volontari della guerra santa addestrati nei campi dell’Afghanistan talebano.

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