da Varese
Il chador contro il sole della Padania. Laffronto dei musulmani a Varese, roccaforte dei lumbard: «I leghisti sono razzisti e fascisti: vanno fermati. Scenderemo in piazza a Varese, davanti alla loro sede storica. E saremo in tanti». La comunità islamica del Varesotto annuncia una manifestazione proprio nella culla della Lega il giorno dellepifania. Un evento che avrebbe dellincredibile, e nella città-giardino scoppia la polemica: «Non prendiamo lezioni di democrazia dai musulmani - attacca il sindaco Attilio Fontana -. Se questo è un segno della volontà di integrarsi, siamo a posto».
Ieri gli islamici hanno però fatto dietrofront, pare dopo l'assicurazione di un incontro col prefetto in programma già la settimana prossima. Ma Mohamed Rachdi, marocchino, portavoce della comunità musulmana di Gallarate, avverte i lumbard: «Il vaso è colmo: sabato per rispetto della festa cristiana non scenderemo in piazza, ma la manifestazione è solo rimandata. La nostra pazienza è finita - dice -: siamo pronti denunciare la Lega per razzismo alla commissione europea».
Il «caso varesino» si è aperto sabato scorso dopo un sit in leghista andato in scena davanti al macello di Solbiate Arno nel giorno della festa del sacrificio islamico. Allinterno venivano sgozzati montoni e capretti con la testa rivolta alla Mecca e fuori circa quaranta militanti del Carroccio sventolavano le loro bandiere per chiedere di «smetterla con un rito barbaro che non ha nulla a che vedere con la nostra civiltà». Ma secondo gli islamici quella manifestazione è stata lesiva della loro dignità: «Non abbiamo violato nessuna norma - dicono -: quello dei leghisti è un accanimento inutile». Così Rachdi ha chiamato a raccolta i «fratelli di tutta la provincia e anche quelli legnanesi».
Dura la replica del primo cittadino leghista di Varese Attilio Fontana: «La reazione degli islamici è violenta e inaccettabile - protesta -. Le frasi usate nei confronti della Lega sono offensive e dimostrano il disprezzo verso una terra che li ospita e per la gente che qui vive da sempre. Anziché insegnare come comportarci - continua - sarebbe bene che gli islamici iniziassero a essere innanzitutto rispettosi della libertà altrui». Una libertà - spiega il sindaco - che è anche quella «di poter protestare pacificamente contro una barbarie come la macellazione con rito islamico. Una protesta che non merita certo una reazione così scomposta». «Mi sembra invece che questa vicenda dimostri ancora una volta come i razzisti stiano dallaltra parte. Cosa sarebbe successo se frasi del genere fossero state pronunciate da un leghista?». «Credo che queste offese contro Varese e la Lega - conclude il primo cittadino - debbano far riflettere sulle reali intenzioni dei musulmani di integrarsi e di rispettare la nostra identità. È evidente che gran parte della comunità islamica disprezza chi si batte per difendere la storia e le tradizioni della sua terra». «Non accettiamo lezioni di democrazia da chi è rimasto indietro anni luce!», attacca Fontana, mentre la comunità islamica - tramite il suo portavoce - ieri ha ribadito che la «Lega è un pericolo per tutta l'Italia, semina odio e paura».
Dopo l'annullamento della manifestazione di sabato i musulmani incontreranno di nuovo il prefetto di Varese Roberto Aragno perché - dicono - lamarezza resta: «Vorremmo proprio sapere se la loro manifestazione davanti al macello fosse autorizzata, noi avevamo tutte le carte. Se la Lega Nord vuole fare politica deve imparare a farla in modo pulito, le mosse sporche prima o poi si pagano». «Le parole dette e certi atteggiamenti che non tengono conto del rispetto delle tradizioni di altre persone ci hanno profondamente ferito - lamenta ancora Rachdi -. Siamo proprio stufi della situazione che si è creata qui nel Varesotto con attacchi costanti nei nostri confronti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.