ISOLA, TALPA E POSTA: ADDIO LACRIME

Ancora una volta il destino si accanisce contro l’inerme telespettatore, privandolo contemporaneamente delle tre trasmissioni più sincere, più umane, più commoventi, evaporate nel breve, troppo breve, giro di dieci giorni. Dove andremo a piangere le nostre residue lacrime, senza più L’isola dei famosi, senza La talpa e senza C’è posta per te? Sì, un piccolo sollievo ce lo potranno dare La vita in diretta, Verissimo, L’Italia sul due, Domenica In, Quelli che il calcio, Buona Domenica, ma che volete che siano un’intervista di un’ora a Maria Giovanna Elmi, un faccia a faccia in tre puntate con Paolo Vallesi, trenta, quaranta servizi settimanali su Al Bano? Nemmeno il tempo di asciugare un luccicone che i nostri idoli ci vengono sottratti dal video. Bruno Vespa fa i salti mortali ma mica può invitare tutte le settimane la Ventura e i suoi naufraghi e nemmeno a Mentana riescono i miracoli: lo studio di Matrix ha già avuto la fortuna di ospitare la Perego con i suoi mangiatori di topi e chissà quando ricapiterà un’occasione simile. Se non altro L’isola e La talpa si sono precipitate incontro all’irrefrenabile ansia di tenerezza del pubblico offrendo, ciascuna, una struggente puntata finale in studio, presenti tutti i partecipanti dei due indimenticabili reality. Con fior di direttori di settimanali, a larghissima diffusione, che hanno voluto dimostrare come la chiave del successo, in tv e nella carta stampata, sia l’uso di un linguaggio nazionalpopolare. Per esempio la fatina bionda numero due, Silvana Giacobini, in una delle sue rare pillole di saggezza, lei che in tv ci va così malvolentieri: «Daniele Interrante nell’isola ha dato libera libertà proprio agli istinti più bassi al suo modo di essere». Se l’invidioso Gene Gnocchi con un sarcasmo fuori luogo si accanisce contro il clamoroso successo dei reality («L’unica che ha capito il regolamento della Talpa è Rita Levi Montalcini») ci pensa l’inappuntabile Alfonso Signorini a metterlo indirettamente in riga («Fidati che la gente da casa è molto più attenta e molto più intelligente di quanto si possa credere»). Tanto è vero che nei negozi vanno a ruba lo zaino e il gilet di sopravvivenza dell’Isola, la maglietta di Affari tuoi, oltre alle batterie di pentole della Prova del cuoco, chissà se ripiene di sangue misto a latte o di occhi di bue bolliti.

Adesso, se per il pubblico sarà dura riuscire a tirare avanti senza la compagnia di Francesca Rettondini, Idris, Sylvie Lumamba, Arianna David, Gianni Sperti e soci, l’impegno sarà durissimo per l’ufficio reclutamento delle nuove edizioni dell’Isola e della Talpa. A meno che qualcuno creda che siano ancora reperibili cantanti falliti, veline in disarmo, attori a spasso, vallette decotte, ballerini zoppicanti, missitalia sfiorite. Speriamo bene.

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