Le isole minori vogliono una legge tutta per loro

da Roma

È sui venti milioni di turisti che le visitano ogni anno che le isole minori vogliono fare leva per essere riconosciute dal governo come unico interlocutore, anche a livello di Unione Europea. Chiedono che la legislazione italiana venga dotata degli strumenti di base necessari affinché sia riconosciuta la loro «particolarità» nel nostro sistema giuridico, come previsto da una proposta di legge dell’onorevole Giuseppe Lumia, per favorire il loro sviluppo sostenibile.
Sarà questo l’argomento principale del primo seminario nazionale sulle isole minori («Le isole del tesoro, il tesoro delle isole») che si terrà alla Palmaria, nel Comune di Porto Venere, il 14 e il 15 ottobre. Puntando sulla loro forza economica le isole minori vogliono arrivare ad ottenere una legge ad hoc, che disciplini il loro sviluppo e le tuteli. Il primo obiettivo del seminario presentato ieri a Roma, dunque, è quello di giungere alla condivisione della proposta di un progetto di promozione delle isole minori italiane. Si parlerà di turismo, dunque, ma anche di ambiente, cultura ed economia. Il sottosegretario alla Difesa Giovanni Lorenzo Forcieri, presente alla conferenza stampa, ha messo in evidenza i punti critici fondamentali verso i quali dovranno convergere i finanziamenti: ossia l’acqua e l’energia. A questo proposito un accenno è stato fatto al progetto con cui la Palmaria punta all’autocertificazione energetica attraverso la sperimentazione di mini-impianti di energia rinnovabile. «Questo progetto di rete - ha detto Forcieri, che tra l’altro ha la delega al rifornimento idrico delle isole - rappresenta una scommessa difficile perché bisogna fare attenzione a coniugare lo sviluppo e la salvaguardia del territorio». Parlando della dismissione dei beni militari, il sottosegretario ha detto che «la Difesa è disponibile a discutere di quelli che in passato sono stati considerati vincoli, ma tenendo presente che proprio questi vincoli hanno aiutato a preservare l’ambiente». «Per quanto riguarda le aree - ha concluso - non ci deve essere l’assalto alla diligenza, è necessaria una politica equilibrata e un ruolo importante lo devono avere gli enti locali».
Catalina Schezzini, vicepresidente dell’Associazione nazionale comuni isole minori (Ancim) e sindaco del Comune di Rio nell’Elba ha parlato di finanziamenti: «L’ultima Finanziaria che ha stanziato fondi per le isole minori è stata quella del ’99. Ma il nostro obiettivo è un altro, è quello di arrivare ad una legge di discliplina delle isole».
Nel seminario si parlerà anche delle potenzialità che inseriscono le isole minori nei circuiti nazionali ed internazionali, come i numerosi parchi naturali, le riserve marine e la rete dei siti dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità.

In primo piano, dunque, la possibilità di assumere una linea di politica ambientale da sottoporre agli organismi e alle istituzioni anche internazionali. L’individuazione delle emergenze ambientali potrebbe rappresentare per la prima volta un quadro delle priorità su cui richiedere gli interventi.

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