Gerusalemme - Per la prima volta da quando è stata firmata una tregua con i gruppi palestinesi sei mesi fa, Israele ha inviato carri armati all’interno della Striscia di Gaza. L’iniziativa è stata intrapresa poco fa per cercare di mettere fine al lancio di Qassam che da due giorni colpiscono in gran numero Sderot e le comunità del Negev occidentale. I tank si sono posizionati a qualche centinaio di metri dal confine, di fronte alla città di Beit Lahiya. Con questa misura, il governo israeliano da seguito alle affermazioni del premier Ehud Olmert che ieri, al termine di una riunione d’emergenza con i vertici militari, aveva promesso una dura risposta all’offensiva missilistica messa in campo nelle ultime 48 ore dai gruppi terroristici palestinesi, in coincidenza con il riaccendersi delle violenze fra Hamas e Fatah. Finora, le forze armate israeliane avevano mantenuto una politica di non reazione al lancio di missili contro il territorio israeliano, concentrandosi su operazioni volte ad impedire il contrabbando di uomini e armi.
Attacchi aerei a Gaza A pochi minuti di distanza l’aviazione militare israeliana ha distrutto il quartier generale delle forze di sicurezza di Hamas a Gaza City, uccidendo due persone e ferendone 20, in una dura rappresaglia agli attacchi missilistici dei giorni scorsi da parte dei militanti palestinesi. "Posso confermare che abbiamo portato a termine un attacco aereo", ha detto un portavoce dell’esercito. I residenti della città e la radio locale hanno identificato l’edificio colpito come la sede della forza esecutiva di Hamas, il gruppo fondamentalista vincitore delle ultime elezioni e in lotta con Fatah del presidente Abu Mazen per il controllo della sicurezza nella zona. A poche ore di distanza Israele ha effettuato altri due attacchi aerei: quattro i morti, oltre 40 i feriti. Nella seconda offensiva è stata colpita un'auto. Obiettivo del terzo lancio di missili un'altra postazione della forza di sicurezza di Hamas. A fine pomeriggio Olmert ha ordinato un quarto attacco su Gaza. Il raid ha avuto come obiettivo un’auto. Diverse persone sono rimaste ferite. Lo ha riferito una fonte della sicurezza palestinese. Il bilancio delle vittime a fine giornata è arrivato a sette. Decine i feriti
Hamas: "Manderemo kamikaze" Lo promette Hamas dopo l'attacco che ha colpito un edificio delle forze di sicurezza fedeli al movimento islamista e in cui trovato la morte due persone. Mentre si scava sotto le macerie, Hamas minaccia l'invio di kamikaze sul suolo israeliano. "Tutte le azioni contro il nemico sionista sono prese in considerazione, compresi gli attacchi suicidi. Se vi sarà la possibilità di portarli a termine, siamo pronti", ha detto Abu Obaida, portavoce del braccio militare del movimento che guida il governo dal gennaio dello scorso anno.
Abu Mazen annulla la visita a Gaza Il presidente palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas) ha annullato una visita che doveva compiere oggi a Gaza per discutere col premier Ismail Haniyeh passi da compiere per porre fine agli scontri tra miliziani di Hamas e di al Fatah nella Striscia. Lo ha annunciato una fonte nella presidenza palestinese secondo la quale la visita è stata annullata a causa di un improvviso impegno di Abu Mazen a Ramallah. Non è stata però fissata una data per una nuova visita. Secondo alcune fonti a Ramallah la visita è stata annullata perché il presidente vuole prima avere da Hamas solide garanzie di rispetto della tregua.
Proseguono gli scontri Almeno due palestinesi sono morti e altri 14 sono rimasti feriti in una sparatoria scoppiata a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza, nel corso del funerale di due militanti di Hamas: lo hanno reso noto fonti ospedaliere
palestinesi. Non è ancora chiaro chi sia responsabile della sparatoria, episodio che costituisce comunque una nuova violazione del cessate il fuoco unilaterale nella Striscia annunciato ieri da Hamas e accettato da al Fatah.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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