Lintesa cè, il governo non ancora, ma se tutto andrà come veramente spera il premier incaricato Benjamin Netanyahu il nuovo esecutivo israeliano nascerà da tuttaltri accordi, politicamente molto più ampi e diplomaticamente assai meno imbarazzanti. Per ora comunque il capo del Likud deve accontentarsi degli alleati a disposizione e annunciare una scomoda intesa con Avigdor Lieberman, lingombrante leader della destra russofona sostenitore dellannessione delle colonie e della cessione allAutorità Palestinese di tutti i territori israeliani, abitanti compresi, a maggioranza araba. In base allintesa siglata con Netanyahu domenica notte, lex buttafuori moldavo oggi alla guida di Yisrael Beitenu diventerà ministro degli Esteri e distribuirà ai compagni di partito i dicasteri della Sicurezza interna, delle Infrastrutture, del Turismo e dellImmigrazione.
Il vero problema di Netanyahu a questo punto non è convincere gli ultraortodossi del partito Shas e il resto dellestrema destra, ma far digerire quella formula di governo allAmerica e allUnione Europea. Il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha già fatto capire che Washington punta al rilancio del negoziato di pace e alla nascita di uno Stato palestinese. E ieri il responsabile della politica estera europea Javier Solana ha rimarcato che i rapporti con lUe rimarranno immutati solo se il nuovo esecutivo punterà ad un negoziato con lAutorità Palestinese ispirato al principio dei due Stati. «Se così non fosse - ha detto Solana - la situazione cambierà».
Per salvare capra e cavoli Netanyahu, memore dellesperienza del 1999, ha imposto a Lieberman un cambio delle intese qualora riuscisse a dar vita a una coalizione più vasta. «Laccordo ricorda che restiamo interessati ad un governo dunità nazionale... Se si concretizzerà ci saranno dei cambiamenti» spiega Gideon Saar, lesponente del Likud responsabile dei negoziati con Yisrael Beitenu. Qualora andassero in porto le trattative con il ministro degli Esteri Tzipi Livni sullentrata di Kadima nel governo o su una guida a rotazione dellesecutivo, Lieberman sarà dunque costretto a rinunciare agli Esteri e ad altri dicasteri.
Laccordo per la nascita di un nuovo esecutivo ha imposto una brusca accelerata anche ai negoziati indiretti con Hamas in corso al Cairo per uno scambio di prigionieri in grado di garantire la liberazione di Gilad Shalit, il militare israeliano prigioniero di Hamas dal giugno 2006.
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