da Gerusalemme
«Siamo obbligati a prepararci a un attacco missilistico iraniano», ha detto ieri alla Radio di Stato il ministro israeliano per la Previdenza Sociale, Rafi Eitan, ex agente dei servizi segreti. La scorsa settimana era stato un portavoce del regime degli ayatollah, Amad Khatami, ad affermare che l'Iran lancerà missili a media gittata contro lo Stato Ebraico qualora, per qualsiasi ragione, lIran venisse aggredito.
Alludendo ai possibili sviluppi della crisi internazionale innescata dal controverso programma nucleare di Teheran, Eitan ha ricordato che «gli iraniani hanno avvertito con estrema chiarezza che se fossero attaccati, il loro primo bersaglio sarebbe Israele, contri cui Teheran lancerebbe missili balistici. Perciò - ha aggiunto il ministro - dobbiamo essere pronti a fronteggiare ciò che potrebbe accadere, e quindi dobbiamo preparare i nostri soldati e i nostri civili, preparare le diverse organizzazioni sociali, preparare l'intero Paese, in modo che tutti siano pronti allattacco missilistico». È chiaro, ha sottolineato Eitan, che le autorità debbono «rinnovare o approntare numerosi rifugi».
Il capo dello staff del primo ministro Ehud Olmert, Raanan Dinur, ha dichiarato il quotidiano Yedioth Ahronoth che entro domenica prossima egli sottoporrà al premier una serie di proposte per programmare le misure da adottare nel caso di una ripresa delle ostilità. Lo stesso ministro della Difesa, Amir Peretz, pochi giorni fa aveva avvertito che il Paese si accinge ad affrontare una «nuova fase» di ostilità.
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