Israele sotto assedio anche nel cuore di Milano

«Unespected Israel», l’Israele che non t’aspetti. Parte domani, nonostante le minacce di estrema sinistra e no-global, la rassegna che con undici giorni di incontri, eventi e installazioni vuol raccontarne cultura, turismo, economia e innovazione tecnologica del Paese mediorientale. La presentazione ieri col governatore Roberto Formigoni e l’ambasciatore d’Israele Gideon Meir che ricorda come «Milano e Tel Aviv siano città gemellate» e Italia e Israele abbiano «la cultura nel Dna». Con loro nella sede della Regione, il sindaco Giuliano Pisapia, il presidente della Provincia Guido Podestà, quelli di Assolombarda Alberto Meomartini e di Promos Bruno Ermolli.
Cuore della manifestazione (www.unespectedisrael.it) le quindici torri multimediali che in piazza Duomo diffonderanno contenuti audio e video. In via Dante la mostra degli otto fotografi di tutto il mondo scelti dal ministero del Turismo israeliano. Mentre la mostra «Kibbuz: l’architettura della collettività» per celebrarne i cento anni di vita, sarà ospitata dall’Urban Center della Galleria. Alla Galleria Riccardo Crespi di via Mellerio 1, la prima personale dell’artista israeliana Talia Keinan. «Nuovo cinema israeliano» è la rassegna allo spazio Oberdan a cura del Centro di documentazione ebraica contemporanea e della Fondazione cineteca italiana. Attesissimo il talk show con lo scrittore David Grossman e la cantante Noa sul palco del Teatro Nuovo la sera di mercoledì 15. Dal vivo, sempre al Nuovo sabato 18, il concerto di Idan Rachel Project, gruppo star dell’etno music che interpreta sonorità ebraiche intrecciate con i ritmi dell’Africa e la poesia araba. Si parlerà di affari il 14 giugno a Palazzo Mezzanotte con il primo business forum italo-israeliano, alla presenza del ministro israeliano dell’Industria Shalom Simhon e di quello italiano per lo Sviluppo economico Paolo Romani.
«L’amicizia tra Italia, Lombardia e Israele - le parole di Formigoni - è senza se e senza ma. Tuttavia voglio ricordare che nutriamo la stessa amicizia con il popolo palestinese, non lo dico perché serva un contrappeso, ma perché nessuno possa strumentalizzare questa iniziativa».

Pisapia chiede che «a Milano non venga riprodotto uno scontro che non trova soluzione in sede internazionale. Due popoli devono avere due Stati». Per Podestà «un’occasione per Israele per farsi conoscere anche da chi ha la malattia del preconcetto».

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