Istat, fatturato industria in forte ribasso: -4,3% Dato peggiore dal 2004

Una generale debolezza dell’economia affonda fatturato e ordinativi dell'industria italiana. A spingere gli indici al ribasso il comparto degli autoveicoli (-26,1%)

Istat, fatturato industria 
in forte ribasso: -4,3% 
Dato peggiore dal 2004

Roma - Il fatturato dell’industria italiana a marzo è diminuito del 4,3% rispetto a marzo 2007, per effetto di una variazione negativa del 2,9% sul mercato interno e del 7,3% su quello estero. In una fotografia a tinte fosche l’Istat precisa che si tratta del calo peggiore dal gennaio 2004 quando si era registrato un ribasso del 6,5%. Rispetto al mese di febbraio, invece, il calo è stato dell’1,6%.

Il fatturato peggiore dal 2004 Pesa sui dati Istat, di per sè condizionati da una generale debolezza dell’economia, anche l’effetto Pasqua: marzo 2008 registra infatti 20 giorni lavorativi contro i 22 del marzo 2007. Va infatti sottolineato il fatto che, nei primi tre mesi del 2008, il fatturato dell’industria ha registrato una variazione positiva del 3% su base annua, per effetto di una crescita del 3,2% sul mercato interno e del 2,9% su quello estero. Nel mese di marzo l’indice del fatturato è cresciuto in particolare del 20,2% su base annua per l’energia. Si sono, invece, registrate diminuzioni del 6,5% per i beni strumentali, del 6% per i beni intermedi e del 5,3% per i beni di consumo (-12,6% per quelli durevoli e -3,3% per quelli non durevoli). Rispetto a febbraio, la crescita del raggruppamento energia è stata del 5,3%, mentre per i beni strumentali dell’1,3%. In calo, invece, su base mensile beni intermedi (-4%) e beni di consumo (-2,3%). Per quanto riguarda i settori di attività economica, gli aumenti più marcati a livello tendenziale si sono avuti nei settori dell’estrazione di minerali (+19,8%) e delle raffinerie di petrolio (+18,4%). Le diminuzioni più significative si sono invece registrate nella produzione di mezzi di trasporto (-14,4%), nelle altre industrie manifatturiere (-12,6%) e nelle industrie di pelli e calzature (-10,6%).

Gli ordinativi cedono il 3,7% Gli ordini dell’industria italiana a marzo sono diminuiti del 3,7% rispetto a marzo 2007, per effetto di un calo del 3,4% sul mercato interno e del 4,3% sul mercato estero. L’Istat precisa che si tratta del peggior dato dal gennaio 2004, quando gli ordinativi erano calati del 6,1%. Il gennaio 2004, precisa l’Istat, è stato l’ultimo mese in cui i sei dati relativi al fatturato totale, estero e nazionale, e ordinativi totali, estero e nazionale, erano risultati tutti negativi. Gli ordinativi a marzo sono calati dello 0,8% rispetto a febbraio. Per quanto riguarda le variazioni negative del fatturato degli ordinativi i tecnici dell’Istat hanno ricordato che il mese di marzo quest’anno ha risentito delle festività pasquali e rispetto all’anno scorso ha quindi avuto meno giorni lavorativi (20 contro i 22 del 2007). Inoltre l’anno scorso il fatturato era risultato comunque piuttosto alto. Nel primo trimestre di quest’anno, comunque, anche per gli ordinativi la tendenza è ancora positiva, precisano all’Istat: tra gennaio e maggio 2008 gli ordinativi sono cresciuti del 5,2% rispetto all’anno scorso, per effetto di una variazione positiva del 5,5% per gli ordinativi provenienti dal mercato interno e del 4,7% per quelli dall’estero. Per quanto riguarda i settori di attività economica, a marzo l’unico aumento è stato registrato nella produzione di apparecchi elettrici e di precisione (+12,7% su base annua). Le diminuzioni più consistenti si sono invece avute nelle industrie tessili e nell’abbigliamento (-13,3%), nelle industrie delle pelli e calzature (-12,1%) e nella produzione di mobili (-10,6%).

Autoveicoli in pesante perdita A spingere gli indici al ribasso, aggiunge l’Istituto di statistica, sono il comparto dei mezzi di trasporto, che cedono il 14,4%, e quello di pelli e calzature, che perdono il 10,6%.

Secondo i dati resi noti dall’Istat, il fatturato totale della fabbricazione di autoveicoli è diminuito del 26,1% rispetto al marzo del 2007, per effetto di un calo del 31,2% sul mercato nazionale e del 18,2% su quello estero. Gli ordinativi sono invece diminuiti a livello tendenziale del 7%, per effetto di una riduzione del 14% sul mercato nazionale, controbilanciata da un aumento del 4,5% sul mercato estero.

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