Roma - Il reddito delle famiglie è fermo per 6 italiani su 10. Lo rileva l’Istat, che ha confrontato i redditi del 2003 con quelli del 2004. Solo il 10% della popolazione ha registrato un forte cambiamento della propria condizione economica mentre il 21,6% un miglioramento ed il 21,4% addirittura un peggioramento. Il 14,1% degli italiani dispone di un basso reddito (sia nel 2004 sia nel 2005). Inoltre, il 14,7% delle famiglie arriva con molta difficoltà alla fine del mese ed il 28,9% non può far fronte ad una spesa imprevista di importo modesto come 600 euro.
Biggeri: "Niente ripresa se non ripartono i consumi" «La tenuta e lo sviluppo delle ripresa in atto si giocano, immediatamente, sugli investimenti e sui consumi privati e, in particolare, sulla possibilità che il reddito disponibile delle famiglie torni a crescere». Lo ha detto il presidente dell’Istat Luigi Biggeri presentando il rapporto annuale 2006 dell’istituto di statistica, da cui emerge che nell’ultimo periodo il reddito delle famiglie è rimasto sostanzialmente stabile.
Cala la disoccupazione, ma non come in Spagna e Germania Il tasso di disoccupazione, nell’ultimo decennio, è sceso in maniera continua, ma nel 2006 la flessione è stata inferiore rispetto a quella registrata in Spagna, Germania e Francia. "La disoccupazione - dice il presidente dell’Istat - non è più un problema rilevante, come in passato, perché il tasso è talmente basso, ma è più rilevante per particolari gruppi che hanno difficoltà: giovani, donne, meridionali".
Speranza di vita: 78,3 per gli uomini, 84 anni per le donne Sale la speranza di vita degli italiani, ai primi posti della graduatoria mondiale: 78,3 anni per gli uomini e 84 anni per le donne alla nascita, contro rispettivamente 77,6 e 83,2 dell’anno scorso. Si tratta dei valori più elevati in assoluto dell’Ue, ad eccezione della Svezia per quanto riguarda gli uomini. All’allungamento della vita degli italiani fa però da contraltare il calo della fecondità (1,35 figli per donna), che porta il paese ad essere dal punto di vista demografico il più vecchio d’Europa e del mondo, se si esclude il Giappone.
Pochissime risorse per la famiglia L’Italia è agli ultimi posti in Europa per le risorse destinate a occupazione e famiglie, mentre i nuclei familiari con figli diventano sempre più poveri.
Dal confronto con gli altri Paesi dell’Ue 15 emerge che l’Italia destina solo il 4,4% della ricchezza nazionale alle politiche per le famiglie (contro il 7,8%), il 2% a quelle per l’occupazione (6,6%) e lo 0,2% a quelle per gli interventi di contrasto all’esclusione sociale (1,5% dell’Ue 15).
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