«Le istituzioni ci boicottano»

Disinteresse delle istituzioni locali nei confronti delle imprese liguri. Questo il campanello di allarme lanciato durante la presentazione del nuovo consiglio direttivo di Assedil, l’associazione dei costruttori edili della provincia di Genova. Questioni di lobby? Spoil system? «Non so, a questo punto non posso escludere alcuna possibilità» risponde il presidente Marcello Marzini, che aggiunge: «Come diceva Andreotti, a pensar male…».
E pensar male è facile quando ci sono bandi che sostanzialmente escludono le imprese liguri dalle gare di appalto. Questo, ad Assedil, dicono sia successo diverse volte, come per esempio a Cornigliano per la bonifica della vecchia area industriale o, più recentemente, alla Fiera di Genova, per il sontuoso progetto di ristrutturazione del padiglione D.
Ma ciò che sta mettendo ulteriormente in crisi le imprese edili genovesi sono alcune indecisioni del consiglio comunale. Si pensi al «piano parcheggi», una trentina di progetti già approvati dalle circoscrizioni ma che sono stati bloccati. Oppure a tutti quegli interventi in project financing sui quali Genova, «dopo essere stata all’avanguardia oggi sta languendo». Oppure ancora all’intrigata questione «Aster»: un appalto trentennale che il Comune ha concesso all’azienda Servizi Territoriali cui i privati, avvallati da un vittorioso ricorso al Tar, si sono opposti. Ma la lista dei problemi va avanti e riguarda anche altre importanti infrastrutture, perché, sottolinea Marzini: «A Genova è più facile avere consensi sul non fare che sul fare».

Adesso, dalle imprese viene una richiesta di aiuto per una situazione che, avverte Marzini, potrebbe diventare allarmante: «Nel 2005 abbiamo già ridotto gli operai di oltre mille unità, eppure il nostro settore raccoglie il 40 per cento del fatturato industriale in Liguria. Cosa succederebbe se altre aziende fossero costrette a chiudere?».

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