da Milano
Nuovo tonfo in Borsa per Italease. Il titolo ha ieri chiuso con un calo del 25,2% a 10,84 euro, sui rinnovati timori per lesposizione sui derivati, dopo la lunga sospensione scattata in attesa della nota poi diffusa in mattinata. Le azioni della società sono state sospese varie volte al ribasso, registrando alla fine scambi intensi, pari al 3,6% del capitale. Sul mercato si teme anche un aumento di capitale.
Il gruppo milanese, alla ricerca di una quiete sul fronte finanziario, ha confermato la nomina di Massimo Mazzega come nuovo ad e ha comunicato che Mediobanca e Goldman Sachs hanno manifestato linteresse per un eventuale ingresso nel capitale. Le due banche hanno proposto una assistenza che include anche la disponibilità ad affiancare Italease nella ristruttuazione del portafoglio derivati e ad eventuali operazioni di rafforzamento patrimoniale, anche nel capitale. Il presidente, Lucio Rondelli, dovrà formalizzare le proposte ricevute, mentre le eventuali operazioni straordinarie saranno valutate poi.
Il problema derivati è che lesposizione è lievitata: dai 400 milioni, comunicati a fine maggio, ai 600 milioni di ora. Lincremento, spiegano dalla società di leasing, è dovuto «al rialzo dei tassi della Bce e ad alcuni moltiplicatori finanziari». Nel dettaglio, i 600 milioni sono così composti: 150 sono lievitati a quota 235 milioni. Cifra, questultima, che la banca ha pagato ai clienti, grazie ad alcune mediazioni, per una cifra «scontata» pari a 192 milioni. Si aggiungono poi gli altri 250 milioni (dei 450 di fine maggio), che sempre a causa della stretta della Bce, sono diventati 365 milioni.
Con lo scivolone di ieri la capitalizzazione è scesa a quota 1,8 miliardi, poco più del doppio della valorizzazione effettuata due anni fa al momento della quotazione (9,1 euro per azione). Ma quasi un terzo rispetto al picco dei 5,3 miliardi toccati il 9 febbraio scorso, con azioni passate di mano a 57,2 euro.
E a questo punto, scrivono alcuni analisti, listituto diventa interessante, valutato poco più del patrimonio netto di 1,5 miliardi (di cui 250 milioni il valore dellavviamento). Anche i multipli espressi sul mercato a fronte degli utili attesi (nonostante il problema derivati) invitano allinvestimento. Anche se i rischi non mancano: lo dimostra, per esempio, loperazione del Credit Suisse, entrata con il 5,3% del capitale in maggio, a prezzi stimati intorno ai 40 euro per azione (mentre sia Fidelity, sia Schroeder scendevano sotto il 2%). Una quota pagata sui 180 milioni, probabilmente già in tutto o in parte dismessa (visti i volumi di questi giorni), che ieri sera valeva meno di 90 milioni.
Ma se entrare adesso può apparire interessante sulla base delle stime della nuova produzione (che non cambiano) e sui write off per ora contenuti, in molti sottolineano limportanza del management. In particolare di Francesco Imperadori, leader della rete di 1.800 agenti, di cui una larga maggioranza senza mandato di esclusività e che rappresentano la leva del business del gruppo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.