Pretoria - Avanti con il carrello dei bolliti. Quelli con la maglia azzurra sbiadita (come le idee) farebbero bene ad alzare lo striscione della tifosa sudafricana in tribuna: "Robinho, per favore, vorresti sposarmi?". Sarebbe l'unica consolazione in una serata in cui l'Italia prende una lezione ancora peggiore di quella assaggiata a Wembley (là in febbraio fu 2-0). Tre gol negli ultimi 8' del primo tempo. Difesa tagliata a fette ripetutamente dalle discese e dagli inserimenti dei brasiliani. Una superiorità imbarazzante che si manifesta in tutte le zone del campo. Il centrocampo praticamente non esiste, l'attacco non è pervenuto. E pensare che, per come si mette la serata con gli Stati Uniti che battono l'Egitto per 3-0, agli uomini di Lippi basterebbe una rete soltanto per passare il turno. Ma quello che manca davvero, oltre a una condizione fisica accettabile e a un'amalgama di squadra, è il cambio di passo. Lo scatto dei brasiliani è irrestitibile per tutti gli azzurri. Solo a metà seconda frazione, e a buoi abbondantemente fuggiti, arriva qualche segnale azzurro a sporcare il taccuino. In campo ci sono Pepe, Rossi e Gilardino (per Montolivo, Iaquinta e Toni) e la freschezza dei giovani aiuta. I sudamericani mollano a risultato acquisito, e questo aiuta ancor di più. Ma le punture di zanzara non fanno nulla a Julio Cesar. L'Italia è eliminata.
Tre schiaffi Già in avvio si capisce che saranno dolori. Cannavaro e Chiellini, lasciati scoperti alle folate verdeoro, si dannano, ma Luis Fabiano, Robinho e il giovane Ramires li prendono in mezzo e li brutalizzano. Al 6' Ramires scheggia la traversa in disarmante solitudine al centro dell'area piccola. Al 15' Kakà mette un filtrante rasoterra per Luis Fabiano e Buffon deve uscire a kamikaze per fermarlo. L'unica occasione azzurra al 28': cross di Dossena, in tre mancano l'aggancio, il bolide di Camoranesi da fuori area finisce alto. Al 38' l'Italia capitola per la prima vola. Maicon fa passare un rasoterra per Luis Fabiano che gira attorno a Chiellini e fulmina Buffon. Poi, dal 43' al 45', due reti fotocopia. Prima scende per 40 metri Robinho, scambia con Kakà che entra in area da sinistra e crossa basso. De Rossi buca e Luis Fabiano infila. All'ultimo sospiro Kakà sradica un pallone a Rossi, su calcio d'angolo azzurro, galoppa indisturbato, lancia Robinho che mette un altro cross al centro: Dossena anticipa tutti in autogol.
Timido risveglio Intorno al 20' della ripresa, con il Brasile comodamente in campo a risparmiare energie e ad attendere il 90°, gli azzurri bussano timidamente alla porta di Julio Cesar. Rossi ci prova da fuori, ma trova i guanti del portiere interista. Poi sul cross basso di Dossena l'esterno di Gilardino è preciso, ma troppo bello: non fa male. L'azione più significativa è una combinazione Pepe-Rossi-Pepe con conclusione acrobatica dell'udinese. Ma Julio Cesar non trema. Poi, in mezzo a due conclusioni da lontano di Kakà che fanno venire qualche altro brivido a Buffon, Pepe ha la palla qualificazione: conclude sicuro a centro area, a portiere tagliato fuori, ma il tacco di Luisao salva la difesa brasiliana.
Lippi: "Nessun rinnovamento" "Purtroppo siamo fuori e ci dispiace molto - commenta amaro il ct -. Ma dall'esterno devono stare calmi a spingere con i giovani perché ci vuole anche l'esperienza in questo tipo di partite". Marcello Lippi non nasconde la delusione per l'eliminazione della sua Italia dalla Confederations Cup: ma chiarisce le sue idee sul rinnovamento generazionale della squadra. "Sapevamo che il Brasile era forte, mentre noi ci siamo presentati in condizioni fisiche non molto brillanti" ha aggiunto. Alla domanda se ora in vista dei mondiali del prossimo anno saranno aperte le porte della nazionale ai giovani, Lippi non ha risposto, chiudendo con "Arrivederci".
Cannavaro pensa al Mondiale "Ci fa male essere usciti, perché eravamo venuti qui per provare alcune cose e per far fare esperienza ad alcuni ragazzi. Ma questa Confederations Cup non deve farci perdere di vista l'obiettivo principale, che è la qualificazione ai prossimi mondiali. Poi tra un anno torneremo in Sudafrica e si vedrà". Fabio Cannavaro dall'alto delle sue 126 presenze in azzurro, festeggiate stasera in campo contro il Brasile, prova a tirare su il morale dopo l'eliminazione dell'Italia:il capitano azzurro rilancia in vista della rassegna iridata di Sudafrica 2010.
Incolmabile il gap con il Brasile? "Il Brasile sforna giovani di continuo - ha aggiunto Cannavaro -, ma noi dobbiamo pensare alle nostre caratteristiche senza guardare gli altri: è inutile parlare ora di rinnovamento, bisognerà vedere anche quali saranno le indicazioni del campionato". Razionale, al solito, Gigi Buffon: "Giusto così, meglio evitare un'altra eliminazione con la Spagna".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.