da Roma
Sempre più in rosso la bilancia commerciale con i Paesi extra Ue. In aprile, secondo quanto comunicato ieri dallIstat, il saldo negativo è stato pari a 1.794 miliardi di euro, in peggioramento rispetto al deficit di 986 milioni di aprile 2005. Il deficit, nonostante le esportazioni verso i Paesi extra Ue siano aumentate del 2,8%, è dovuto soprattutto al forte aumento delle importazioni (più 10%). «La crescita, seppur limitata delle esportazioni - ha detto il ministro per il Commercio Internazionale, Emma Bonino - non riesce più a compensare il forte passivo energetico, dovuto quasi interamente alle importazioni di petrolio e gas. Tutto ciò, oltre a spiegare il saldo fortemente negativo della nostra bilancia commerciale, rischia di soffocare anche quei timidi segnali di ripresa economica che sono in atto».
Nei primi quattro mesi dellanno il saldo risulta negativo di 9,4 miliardi a fronte di un disavanzo di 4,738 miliardi dello stesso periodo 2005. Nel primo quadrimestre, rispetto allo stesso periodo del 2005, le esportazioni sono aumentate del 13,6% e le importazioni del 23,3%. Ad aprile le variazioni delle esportazioni presentano i maggiori aumenti nei confronti dei Paesi Opec (più 20,4%) e della Cina (più 17,1%). Flessioni si sono registrate per il Giappone (meno 7,6%) e per i Paesi Eda, le economie dinamiche asiatiche (meno 5,4%). Gli incrementi più consistenti delle importazioni hanno riguardato Turchia (+42,8%) e Russia (+31,2%).
Dal punto di vista settoriale, ad aprile i maggiori aumenti dell export hanno riguardato i prodotti petroliferi raffinati (più 37,7%) e i metalli e prodotti in metallo (più 20,7%). Le diminuzioni più marcate si sono avute negli altri prodotti dellindustria manifatturiera compresi i mobili (meno 14,6%) e i mezzi di trasporto (meno 12,9%).
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