Italia, record negativo del debito pubblico

Il dato abnorme cresce ancora: toccata quota 1.069 miliardi di euro secondo le cifre fornite da Banca d'Italia. Battuto il record negativo del novembre 2006: 1.067 miliardi di euro

Italia, record negativo del debito pubblico

Roma - Mentre sono ancora in corso le discussione sul Dpef, la riforma delle pensioni e l’utilizzo del cosiddetto tesoretto i conti pubblici italiani segnano un nuovo record negativo, con il debito pubblico che arriva a quota 1.609,1 miliardi. Più del precedente record in valore assoluto segnato dall’Italia a novembre 2006, quando aveva raggiunto la cifra di 1.607,7 miliardi. A misurare il peso del fardello sull’economia italiana, che anche ieri il ministro dell’Economia ha descritto come il freno dello sviluppo dopo venti anni di cattiva gestione delle finanze nazionali, è la Banca d’Italia nel supplemento di finanza pubblica al suo bollettino statistico.

Bene il fisco Nonostante il rallentamento registrato a maggio e segnalato dal ministero dell’Economia sempre ieri, prosegue invece il buon momento per il fisco. Il gettito tributario nei primi cinque mesi dell’anno mette a segno infatti un incremento complessivo di 6,4 miliardi arrivando a 132,178 miliardi. Rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente il progresso è del 5%, facendo il calcolo al netto dei fondi speciali della riscossione (ovvero quelli registrati ma non ripartiti).

Richiami dall'Europa In questo contesto con luci ed ombre per i conti pubblici italiani arriva però un nuovo richiamo dall’Europa. La Banca Centrale Europea ancora una volta "esprime preoccupazione riguardo alle pressioni esercitate in diversi paesi per allentare gli obiettivi di risanamento delle finanze pubbliche stabiliti in precedenza". L’Eurotower in particolare chiede che nei programmi di bilancio per il 2008 si mantenga il rigore "in modo da evitare che i governi manchino, nuovamente, di correggere i saldi dei conti pubblici in una fase economica favorevole". Ma un’osservazione più diretta e specifica sulla politica economica del governo arriva questa volta dall’Europarlamento. L’extragettito dei paesi europei deve andare, secondo i deputati dell’Unione europea che oggi hanno approvato una risoluzione sulla relazione annuale sulla zona euro per il 2007, deve andare alla riduzione di deficit e debito.

I parlamentari chiedono che "l’attuale espansione economica venga utilizzata in due modi: per eliminare i deficit e accumulare surplus, per ridurre i livelli dei debiti e di migliorare la qualità della finanza pubblica, investendo maggiormente nell’istruzione, nella formazione professionale, nelle infrastrutture, nella ricerca e nell’innovazione".

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