Italia-Ucraina senza Perrotta e Shevchenko

nostro inviato a Firenze

Si è fermato Perrotta, distorsione alla caviglia sinistra e un problema ai flessori della gamba destra. Un trauma complesso che preoccupa, soprattutto il fattore muscolare con rischio stiramento. Oggi verrà valutata meglio l’entità dell’infortunio del centrocampista della Roma. Di contro arriva la notizia della febbre di Andrij Schevchenko, addirittura 39,5, probabilmente un virus, solo un miracolo potrebbe vederlo in campo sabato all’Olimpico. Donadoni ha schierato due squadre in due tempi di 30 e 28 minuti, in porta Amelia e Buffon, per gli arancioni ha segnato Pirlo, per quelli in maglietta bianca Di Natale. Al termine Roberto Donadoni ha spiegato che la squadra ancora non l’ha disegnata: «Deciderò all’ultimo giorno, mi sveglierò sabato mattina e la metterò giù. Qui tutti hanno le caratteristiche per giocare, sia che si adotti il 4-3-3 di Napoli o il 4-2-2 di Parigi. Anche se il 4-3-3 potrebbe essere il più probabile contro l’Ucraina». Ha ribadito la necessità di sapersi adattare all’avversario, e infatti ha schierato i bianchi con una sola punta, così come dovrebbe presentarsi l’Ucraina. Ma è un altro il punto su cui il ct ha tenuto a precisare: «Io non sono un uomo solo, chi dice questo è lontano dalla realtà. Vorrei che non si andasse sempre alla ricerca di episodi negativi, qui c’è un ottimo gruppo, tutti sono molto propositivi. Le critiche fanno parte del nostro mondo ma non le cattiverie.

I ragazzi sanno che impegno hanno davanti, vincere a tutti i costi non è semplice, ma non c’è niente di complicato, bisogna solo cercare di essere positivi. E non fatemi più domande sulla maglia numero dieci: facciamo così, la metto io».

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