da Milano
Le brutte sorprese arrivano sempre nei momenti meno adatti (se mai esiste un momento adatto per le brutte sorprese): così proprio ieri Edf ha subito recepito il «clima» del governo di Parigi sulle vicende Enel-Suez e ha puntato i piedi. Il closing dellintesa tra Edf ed Enel non è stato programmato e potrebbe slittare rispetto alle prime indicazioni che ipotizzavano la fine di marzo ha lasciato intendere il presidente del gruppo francese Pierre Gaddoneix nel corso della presentazione del bilancio 2005. «Prevediamo lapplicazione dellaccordo, siamo pronti, non ci sono difficoltà», ha comunque aggiunto Gaddoneix senza però voler indicare una data.
«Penso che Fulvio Conti non avesse considerato le conseguenze di quello che sta accadendo» nel mondo dellenergia europeo, ha poi detto a chi gli chiedeva una conferma allipotesi di un closing a marzo, avanzata dallad dellEnel. Quanto a Snet, Gaddoneix ha sottolineato che vi sono elementi che non dipendono da Edf: «Lavvenire dipende da Endesa», ha concluso.
Secondo fonti vicine allazienda, sul closing con Enel potrebbe influire uneventuale Opa del gruppo italiano su Suez. Le stesse fonti hanno confermato che lincontro per la sigla definitiva dellaccordo era in agenda per fine marzo rilevando però che unoffensiva di Enel su Suez «cambierebbe la situazione». Laccordo per lingresso di Edf nel capitale di Edison prevedeva infatti una contropartita che comprendeva lingresso dellEnel nel progetto delle nuove centrali nucleari Epr e la concessione di siti per la costruzione di centrali a gas. In attesa dei nuovi impianti Edf avrebbe messo a disposizione dellEnel una certa quantità di energia prodotta con il nucleare. Ma la realizzazione di questi accordi continua a slittare, dopo che Edf è entrata ad ottobre nel capitale di Edison. Il gruppo francese ha realizzato nel 2005 un utile netto di 3,2 miliardi di euro, il doppio rispetto ai 1,6 miliardi pro-forma del 2004. Lindebitamento netto è calato dell8,6% a 18,6 miliardi.
Ieri Gadonneix in unintervista a Les Echos ha affermato che Edf ha a disposizione otto miliardi destinati alla crescita tramite acquisizioni esterne.
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