I mmaginate di poter individuare con la massima precisione, recuperare ed analizzare le rare cellule cancerogene presenti nel sangue, allo scopo di identificare - in modo non invasivo - il profilo molecolare del tumore, prevedere l'evoluzione della malattia e definire terapie personalizzate per ogni singolo paziente. Sembra fantascienza, invece questa tecnologia oggi è una realtà, grazie all'impegno di una azienda italiana, che ha messo a punto DEPArray, la prima piattaforma tecnologica al mondo in grado di isolare con una purezza del 100% le cellule tumorali circolanti, manipolarle e studiarne il patrimonio genetico attraverso un laboratorio miniaturizzato, grande come un chip. Ma come funziona l'avveniristico dispositivo? In pratica, coniugando microelettronica e biologia, sfrutta il principio della dielettroforesi: mediante un sofisticato programma computerizzato, all'interno del chip si formano decine di migliaia di microscopiche gabbie di potenziale elettrico, ciascuna delle quali intrappola una singola cellula e la mantiene in levitazione, consentendo di isolarla ed esaminarla. Un importante riconoscimento internazionale al valore scientifico di questa tecnologia arriva dal 47° Congresso Annuale dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO), tenutosi recentemente a Chicago. Qui sono stati presentati due studi condotti con DEPArray, uno dei quali realizzato in collaborazione con l'Istituto Europeo di Oncologia (IEO): entrambi gli studi hanno confermato la validità della nuova metodica e le sue interessanti potenzialità in ambito clinico. In futuro, le analisi molecolari sulle singole cellule avranno un impatto significativo sulla possibilità di migliorare la qualità di vita dei pazienti, ma anche sull'impiego efficiente delle risorse in sanità. Riuscire ad isolare le cellule neoplastiche in circolo, identificando poi la presenza di mutazioni genetiche, consentirà di impostare la terapia più efficace per ciascun paziente, perché l'efficacia dei diversi farmaci antitumorali è correlata proprio alla presenza di tali mutazioni.
«L'individuazione e l'enumerazione delle cellule tumorali circolanti rappresentano uno stimolante campo di ricerca», spiega la dottoressa Sandri, direttore dell'Unità di medicina di laboratorio dello IEO. «Studiare queste cellule potrebbe essere di grande aiuto».gloriasj@unipr.it
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