da Roma
Gli ostaggi italiani sono preziosi per il Mend (il Movimento per lemancipazione del delta del Niger) nella lotta mediatico-politica contro il governo nigeriano. Così preziosi che il Movimento non intende fare altri rapimenti. E mentre Lucio Moro e Luciano Passarin, i due tecnici friulani dell'Impregilo liberati lunedì (erano stati sequestrati il 23 febbraio scorso), stanno per tornare a casa con un aereo del Sismi, Francesco Arena e Cosma Russo, i due dipendenti dellAgip rapiti il 7 dicembre scorso dal Mend, restano prigionieri nella foresta del delta del Niger.
«Un ostaggio italiano serve allo stesso scopo di altri cento», ha detto in una e-mail inviata ieri all'Ansa il portavoce del Mend, Jomo Gbomo, che spiega: «Siamo soddisfatti di ciò che abbiamo e non abbiamo intenzione di prenderne altri per ora».
Il Mend sembra deciso a non mollare sulla richiesta di liberazione di prigionieri politici, di redistribuzione dei proventi del petrolio alle popolazioni dell'area, di lotta all'inquinamento.
Durante la loro breve prigionia, Moro e Passarin, hanno subito anche percosse. «Ci sono stati momenti abbastanza difficili.
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