Gli italiani sono più vicini all’A350

Forse già oggi ci sarà l’incontro tra il numero uno di Eads, Louis Gallois, e Pier Francesco Guarguaglini, ad di Finmeccanica.
Tra i temi di discussione, la partecipazione di Alenia Aeronautica nella realizzazione del nuovo Airbus A350Xwb. Dopo che la sezione centro-posteriore di fusoliera è andata ai canadesi-americani di Spirit, visti i prezzi che voleva Airbus, Alenia ha presentato una proposta per realizzare sia gli impennaggi orizzontali, sia quello verticale. Un «pacchetto di lavoro» pregiato, accompagnato da un «business case» finanziario ragionevole. Ora Airbus si appresta a rispondere. E il tempo stringe, perché entro luglio dovrà essere completata la squadra dei partner.
Alenia vorrebbe una quota del 4-5% nella cellula dell’aereo, ma non a qualunque costo. Specie considerando le nuove prospettive dell’aviazione civile.
Eads e Finmeccanica hanno relativamente poco in comune, più che altro nel settore aeronautico. Per il resto è competizione. Eads punta a diventare una società globale e a raddoppiare i suoi ricavi a 80 miliardi l’anno entro il 2020, dice Gallois. E ciò riducendo la dipendenza da Airbus. Questo vuol dire acquisizioni.
Il cfo Hans Peter Ring spiega che i soldi ci sono: Eads ha cassa netta per 8,3 miliardi e quest’anno prevede un ebit di 1,8 miliardi. Eads è rimasta sorpresa dalla mossa di Finmeccanica, che sta acquistando Drs Technologies per 3,4 miliardi.

Dopo aver valutato un’asta al rialzo, Eads ha deciso di puntare su altre prede: la lista comprende una decina di nomi e Eads farà la sua prima mossa entro il 2009. Obiettivo è generare 10 miliardi di dollari di ricavi negli Usa. Per ora Eads insegue sia Bae Systems che Finmeccanica in questa corsa agli Usa.

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