Gli italiani tagliano pure il cenone

L’effetto manovra non risparmia il Natale, rispetto allo scorso anno è stata un’ecatombe. Giù cibo e regali, viaggi ridotti all’osso. Solo il dopo Torri Gemelle aveva fatto peggio

Gli italiani tagliano pure il cenone

Roma - Chiamatelo anche «effetto Monti». Non che la crisi sia imputabile al premier ma l’ultima manovra lacrime e sangue comincia a far vedere i suoi effetti sui consumi. Un flop. A dichiararlo è un’impietosa analisi della Coldiretti che parla di vero e proprio «Natale nero». Idem l’Osservatorio nazionale Federconsumatori che snocciola la cifra: a Natale la spesa media a famiglia è stata di 166 euro, al di sotto delle previsioni già negative; la spesa totale per il Natale si è attestata a 4 miliardi di euro, rispetto ai 4,4 che erano stati stimati. Nel dettaglio: abbigliamento e calzature -18%; mobili, arredamento ed elettrodomestici -24%; profumeria e cura della persona -7%; giocattoli -3%; alimentazione -1,5%; elettronica di consumo +1% (trainata dal passaggio al digitale terrestre di alcune regioni e dalla vendita di smartphone); editoria (libri e cd) stabile (grazie alle forti promozioni); turismo -8%.
I consumi in questo periodo di festa sono crollati del 18% rispetto all’anno scorso anche in virtù della sventagliata di tasse che ha obbligato gli italiani a tirare la cinghia a livelli record. Compressione che non si registra dal 2001, l’altro annus horribilis dell’economia post Torri gemelle. Cenoni e pranzi più morigerati, regali ridotti all’osso, viaggi rimandati. L’anticamera della recessione ha il colore grigio-tristezza dei dati firmati dall’associazione coltivatori. Quest’anno - dicono - sono stati spesi 2,3 miliardi di euro in cibi e bevande che, in ogni caso, gli italiani hanno deciso di consumare a casa. Dal fronte «regali» altro sintomo di grave malessere: ogni italiano avrebbe speso 48 euro di meno rispetto all’anno precedente.
I saldi, in programma dal 5 gennaio, non dovrebbero aiutare di molto, secondo tutte le categorie di consumatori. «In un momento di grave crisi come quello attuale - afferma il Codacons - gli italiani non ricorreranno agli sconti, e taglieranno ulteriormente gli acquisti: rispetto ai saldi invernali dello scorso anno, quest’anno saranno in clamoroso calo, con riduzioni delle vendite che andranno dal 30 al 40%». E pure i viaggi vengono di fatto cancellati dall’agenda. Federconsumatori non ci gira attorno e parla addirittura di disastro: «La stagione dei saldi coinvolgerà le famiglie che non hanno comprato nulla a Natale; è la previsione è semplice: saranno un disastro totale. La speranza è che il governo investa sulla crescita».
Ecco, appunto, il governo. Osvaldo Napoli (Pdl) punge: «C’è da chiedere di quanto sarà l’ulteriore flessione quando il prelievo fiscale maggiorato entrerà in vigore, il prossimo anno».

Infatti nel secondo semestre del 2012 dovrebbe scattare un ulteriore aumento dell’Iva. Conclude Napoli: «Il governo Monti si occupi di far ripartire i consumi, o dovrà pensare ad una nuova manovra che dovrà però a quel punto essere fondata su un drastico taglio delle spese».

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