Felice Manti
da Milano
Lanagrafe tributaria è già realtà, e per i possessori di partita Iva è in arrivo una mini stangata. Dall1 ottobre è scattato infatti «lobbligo del versamento telematico attraverso il modulo F24 per i contribuenti possessori di partita Iva», previsto dal decreto Bersani. Una norma che costringe tutti i liberi professionisti con partita Iva, anche non residenti in Italia, ad aprire obbligatoriamente un conto bancario business con home banking, presso una banca convenzionata con lAgenzia delle entrate, o in alternativa alle Poste italiane. Altrimenti scatteranno pesanti sanzioni amministrative. Il popolo delle partite Iva è in fibrillazione da giorni, mentre le banche si stanno fregando le mani.
La decisione di Bersani di fatto costringe dunque il popolo delle partite Iva (dallavvocato milanese allambulante di Canicattì) a possedere un computer, una connessione a internet, un software operativo in licenza (come Microsoft) e ad aprire un conto bancario business (dedicato espressamente alla sua attività) con il quale sarà costretto a pagare per via telematica lIva sulle sue fatture.
Le alternative al pagamento on line dellIva sono poche e costose: affidare «il pagamento delle imposte sul valore aggiunto ai commercialisti o ai Centri di assistenza fiscale», come i patronati dei sindacati. Ma la stangata non si ferma qui. La conseguenza che si annuncia più «costosa» è «lobbligo di aprire un conto corrente business on line», con costi anche tre volte superiori rispetto a quello private. Oltre al conto di home banking, serve anche un sistema operativo con licenza. Molti contribuenti utilizzano sistemi operativi open source, privi di diritti dautore e scaricabili gratuitamente, come ad esempio la piattaforma Linux, ma in base al decreto non possono utilizzarli per i versamenti on line «fai da te». LAgenzia delle entrate ha deciso che chi ha un software libero dovrà comunque attrezzarsi installando un nuovo (e costoso) sistema operativo.
Chi non ha a disposizione un conto corrente (tra le partite Iva la percentuale è bassissima) può ancora ricorrere ai moduli cartacei, ma non si sa ancora per quanto tempo. Al momento, lhome banking non è obbligatorio anche per chi paga le imposte con modelli F24 prederminati, per chi può beneficiare di crediti «soltanto presso i concessionari della riscossione» o per i contribuenti «impossibilitati a utilizzare conti correnti per cause oggettive».
Contro il decreto Bersani è già arrivato un esposto alla Procura di Roma da parte di un esponente dei Verdi, partito che sostiene il governo.
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