Jazz, Fondamenta nuove dell’improvvisazione

A Venezia via libera al festival Risonanze 2008/2009: elettronica, rock-indipendente, sperimentazione e avanguardia. Il 13 novembre sul palco una superband franco-americana (Vigroux, Sharp, Chevillon e Baron)

Jazz, Fondamenta nuove 
dell’improvvisazione

Venezia - L’incipit musicale è stato una dedica al sassofonista Albert Ayler, scomparso drammaticamente nelle acque dell’East River newyorkese nel novembre del 1970. Sul palcoscenico il quartetto composto dal trombettista Roy Campbell, dal sax tenore di Joe McPhee, dal contrabbasso di William Parker e dal batterista Warren Smith. Tutti artisti che nel solco del free storico hanno sviluppato un percorso espressivo personale e tra i più significativi. Giovedì 13 novembre ecco una superband del jazz franco-americano, come spiega la presentazione, formata dall’unione di quattro fuoriclasse: Franck Vigroux e Elliot Sharp, chitarristi, uniti al batterista di John Zorn, Joey Baron, e al contrabbassista Bruno Che villon. Viaggio tra le più diverse forme di sonorità: dal jazz d’avanguardia all’elettronica, dal rock indipendente all’improvvisazione, passando per la contemporanea di matrice scritta e ai generi coltivati per il video e il teatro.

Benvenuti all’edizione 2008/2009 di “Risonanze”, rassegna di nuove musiche che da anni viene organizzata a Venezia (al teatro Fondamenta nuove, info 041.5224498, info@teatrofondamentanuove.it): quest’anno, nella sua prima parte, fino a dicembre, conta cinque date. Per chi non lo sapesse ancora o per chi no lo ricordasse “questa rassegna, che esiste da un decennio (anche si prima si chiamava in altro modo – ndr), nell’arco della sua esistenza è cresciuta portando davanti al pubblico personaggi o formazioni come Lou Reed, il pianista-compositore Uri Caine e il gruppo Matmos”, spiega Enrico Bettinello, 37 anni, direttore del Teatro e critico musicale. Date in autunno e primavera e come spartiacque il Carnevale, poi si ricomincia a marzo.

“Una voce scura e tormentata. Avremo a Risonanze Micheal Gira, col suo progetto Angels of light”, dice. L’appuntamento è per il 19 novembre: si tratta di una delle band più originali della scena newyorkese. Giovedì 27 è il turno di Angel, una band dell’eetremo Nord europa che propone un mix di suoni industrial, dub, contemporanea, indie-rock, blues e colonne sonore da fantascienza. Il 4 dicembre sul palcoscenico saliranno Mark Stewart e Maffia.

“Si tratta di uno dei nomi di culto della scena post-punk inglese dalla fine degli anni Settanta – conluce - Lui, il protagonista ha influenzato nientemeno che i Massive Attack”. Chiude la prima parte del festival Alessandro Bosetti (12 febbraio 2009): voce, elettronica; al violoncello Audrey Chen.

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