Jenson, Ross e la stangata vincente

Il campione del mondo è Jenson Button, dongiovanni inglese di anni 30 il prossimo gennaio. Un ragazzone, Jenson, capace di mettere d’accordo tutti nonostante il braccino, meglio dire piedino tremolante che l’ha avversato dal Gp di Turchia in poi. Da quel giorno, il biondo inglese non ha più vinto; semmai ha gestito, rintuzzato, meglio dire incassato la rimonta altrui e del compagno Barrichello. Però gli si fa festa perché a gennaio, con la Honda F1 in vendita, era un disoccupato e ora un campione; perché piace, e perché resta indimenticabile il modo in cui festeggiò la prima vittoria dell’anno, in Australia, pochi mesi fa. Con la stampa ad assediarlo, si è imboscato nel motorhome assieme alla fidanzata fotomodella di lingerie. Fuori i giornalisti ad attenderlo, dentro loro a festeggiare. Se ne uscirà con vistoso ritardo e vistoso rossore in viso. Seguirà risata corale, pacche sulle spalle, brindisi stile Guinness e avete visto che gran pezzo di...
Questo è il campione del mondo 2009, 7 vittorie in carriera (6 quest’anno), esordio a vent’anni, nel 2000, con la Williams. Ma il vero campione è un altro, è il signor Ross Brawn. Perché con lui direttore tecnico la Benetton ’94 e ’95 vinse tre titoli mondiali, due piloti e un costruttori. Al volante Schumi. Non a caso, il mascelluto lo volle in Ferrari e con mister Ross Brawn ancora direttore tecnico, dal 1999 al 2006, la Rossa vinse altri undici titoli tra piloti e costruttori. Con la doppietta di ieri, fanno 14 in tutto. Non fatevi però ingannare dalle banane divorate sul muretto, dalla barba e la voce da Orso Yoghi. Per la gente della F1, il signor Ross è bello come Paul Newman, è affascinante come Robert Redford, perché come loro nel celebre film ha organizzato una stangata che ha pirlato l’intero Circus e insegnato molte cose. Dopo l’anno sabbatico seguito all’addio Ferrari, nel 2008 la Honda l’ha voluto a capo della squadra. E lui che cosa ha fatto? Sapendo che nel 2009 sarebbero cambiate le regole, ha messo sotto torchio i suoi ingegneri sul progetto dell’anno successivo. Risultato? Gran macchina, munita dell’ormai celebre diffusore furbetto, che tanto vantaggio gli ha dato e tante grane, a inizio mondiale, ha creato agli altri. Non solo. Ha tenuto i progressi del progetto più o meno segreti. A tal punto che la Honda ha poi lasciato la F1 e il signor Ross che ha fatto? Massì, ha proposto ai giapponesi di rilevare la squadra al prezzo simbolico di... massì... una sterlina.

Dopo di che, con l’aura del benefattore, si è presentato al via del mondiale con il proprio team. A Melbourne, tra una banana e l’altra, è stato visto sorridere spesso. Stava pensando a quel vecchio film di Paul Newman e Robert Redford.

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