Juncker: "Grecia fuori dall'euro? Tecnicamente possbile"

La crisi del debito in Europa sta facendo pensare da tempo alla Grecia di abbandonare la moneta unica. Se ne parla così tanto che è stato coniato per l'occasione il termine Grexit. Un'ipotesi "tecnicamente" possibile, secondo il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker che mette però in guardia da rischi politici "imprevedibili". "Per questa ragione non ha senso speculare su scenari di questo tipo", sostiene, "Non fa parte delle mie ipotesi di lavoro".

In ogni caso per Juncker se "la Grecia violasse tutte le regole e non rispettasse nessun accordo", la possibilità che Atene esca dall'euro sarebbe sensata. In vacanza in Tirolo, il presidente dell'Eurogruppo preferisce comunque rimandare la discussione a settembre: "La situazione non è semplice. I problemi sono complessi e il rumore provocato dalle dichiarazioni è troppo forte. Le domande sulla Grecia hanno bisogno di serenità", taglia corto.

Non mancano però i commenti sugli altri Paesi europei che preoccupano l'Eurozona: Italia e Spagna. "Ambedue i paesi hanno avviato misure significative di consolidamento, ma vengono trattati dai mercati come se non lo avessero fatto".

Della crisi dell'euro ha parlato oggi anche il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, secondo cui la prospettiva di un collasso dell’euro "è una speculazione senza senso".

Aggiungendo che "ci vorrà del tempo prima che ritorni la fiducia dei mercati", il ministro sostiene che i governi dell'Eurozona "sarebbero stupidi" se non pensassero ad un piano d’emergenza nel caso in cui non si riuscisse a risolvere la crisi. In ogni caso la Germania esclude "un nuovo programma per la Grecia: ci sono dei limiti agli aiuti".