Così no, così non vale. Placata per un paio di settimane la bufera arbitrale, lanticipo in notturna di ieri restituisce alla serie A il tradizionale menu avvelenato. Stavolta londa della polemica, per una volta lontana da Appiano Gentile, spazza le spiagge bianconere. Il rigore concesso nel recupero alla Reggina per fallo di Sissoko su Amoruso (primo penalty della stagione per gli amaranto) fa esplodere un ambiente juventino di norma molto compassato. Cristiano Zanetti viene espulso per aver scalciato un avversario e salterà il derby di martedì, il portiere Belardi se ne va senza fare il terzo tempo: «Non ero dellumore adatto, tutta la squadra era troppo arrabbiata. Se perdi così è normale che ti girino le scatole».
A scatenare la furia larbitraggio di Dondarini, colpevole di una condotta di gara quantomeno discutibile. Se il penalty che vale il 2-1 per la Reggina ci può stare (lintervento di Sissoko è scomposto e non sul pallone), il direttore di gara finisce sul banco degli accusati soprattutto per i quattro rigori reclamati dalla Juventus (sgambetto su Sissoko, affossamento di Nedved e due probabili falli di mano). Due metri di giudizio, secondo la Vecchia Signora: «È stato uno sprovveduto, quel rigore non lo poteva fischiare - commenta a fine gara Legrottaglie, uno dei più nervosi -. Soprattutto dopo avercene negati tre. Ce ne siamo accorti, non siamo stupidi».
Anche il presidente Giovanni Cobolli Gigli avverte lesigenza di un chiarimento: «La Juventus non osa dare giudizi sulle direzioni arbitrali, ma è accaduto di nuovo quello di cui eravamo stati vittime a Napoli (due rigori inesistenti fischiati contro, ndr). Credo che ora Aia e Federazione debbano fare una forte, forte presa di coscienza. Servono provvedimenti perché gli arbitri sbagliano troppo. È una questione di qualità. Saranno sicuramente errori in buona fede, ma così non si può andare avanti. Abbiamo il diritto di giocarcela alla pari».
Il sospetto è quello di una sudditanza psicologica al contrario, che porta i fischietti a decidere - nel dubbio - sempre contro la Juventus. Per questo motivo è cupo in volto Claudio Ranieri, che rifiuta di commentare i singoli casi da moviola: «Per me la Juve ha vinto sul campo.
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