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Juve e Milan occhio ai francesi E il Villarreal aspetta l’Inter

Wenger e Houllier guidano l’Arsenal di Henry e il Lione, prossime avversarie in Champions di Capello e Ancelotti

Juve e Milan occhio ai francesi E il Villarreal aspetta l’Inter

Tony Damascelli

Il momento più critico è arrivato quando madame Rousseau è crollata di fianco a Francisco Paco Gento. Non era stata l’ennesima finta della saeta blanca ma il clima del sorteggio parigino per la Champions. Le destinazioni delle italiane? Lione-Londra-forse Villarreal che, rispetto alle due precedenti città, ha bisogno di un navigatore satellitare o di un atlante geografico per farsi riconoscere, a nord di Valencia, quarantaduemila abitanti, la metà dei quali vanno a El Madrigal, lo stadio del football, per tifare la squadra che fa sognare in Europa e che quest’anno presenta anche un italiano in esilio forzato, Alessio Tacchinardi, spedito all’estero da Capello.
Poteva andare peggio, tipo Barcellona, oppure poteva venir fuori il classico, perfido derby di casa nostra, Inter-Milan o Juve-Milan o Inter-Juve, insomma un anticipo di quello che comunque potrebbe accadere dopo i quarti.
Ma l’Arsenal per la Juventus, l’Olympique Lionnais per il Milan e appunto il Villarreal per la vincente tra Inter e Ajax, sono le tre fotografie del sorteggio di ieri a Parigi che si completa con la sfida iberica Barcellona-Benfica. Non è mica finita qui: chi vincerà la sfida tra Juventus e Arsenal sa già di incontrare il Villarreal, l’Inter o l’Ajax in semifinale, va da sé che il Milan o il Lione preparano la testa al Benfica o al Barcellona.
Due tecnici e due filosofie francesi sul cammino di Capello e Ancelotti, Arsene Wenger e Gerard Houllier gestiscono gruppi di valenza tecnica ed esperienza diversa. Il primo è una garanzia assoluta nel football inglese, la sua french connection conta cinque calciatori (Clichy, Cygan, Flamini, Pires, Henry e quest’ultimo giocherà la sua partita speciale, come Vieira, contro la vecchia squadra), e soltanto tre inglesi, Ashley Cole, Campbell e Garry.
Wenger è di carattere introverso, poco disponibile alla stampa anche se legato da un contratto con Tf1. Mentre il professore di lingua inglese Houllier è uomo al quale piace il rapporto con i media anche se entrambi, Houllier e Wenger, si portano appresso il complesso di non essere stati calciatori di livello.
Houllier alla prima stagione a Lione, dopo l’esperienza di sei anni a Liverpool, sta ottenendo il massimo sul territorio nazionale: la squadra va a vincere il quinto titolo consecutivo (record assoluto per la Francia, il St. Etienne si è fermato a 4, il Marsiglia è arrivato a 5 ma l’ultimo venne cancellato, con la retrocessione dopo lo scandalo Valenciennes) e adesso sogna il colpo della vita a Milano, nonostante l’assenza pesante di Juninho, nella partita di andata.
La formula di Champions introdotta già negli ottavi non piace ovviamente al G 14, per evidenti motivi di budget, ma piace ai tifosi, basta verificare l’affluenza di pubblico negli stadi, i ritorni televisivi e il fascino antico che il torneo recupera con l’eliminazione diretta, soluzione che dovrebbe essere accettata proprio nello spirito genuino dello sport, già essendoci altri siti dove allestire kermesse, amichevoli, trofei con ricchissimi premi.
Il sudoku europeo potrebbe portare a una finale italiana.

Cominciamo a giocare.

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