La Juve non ha deciso Deschamps o Donadoni

La Juventus, quella nuova, scieglierà entro domenica l’allenatore della cosiddetta rinascita. Bocciato Novellino, di sicuro il professionista più adatto a gestire un campionato di serie B, comunque di risalita («non è nello stile Juventus», la solita scusa che fa a pugni con tutto quello che è accaduto e che sta accadendo) la dirigenza bianconera è orientata sul francese Didier Deschamps e su Roberto Donadoni che saranno a Torino nelle prossime ore. Su Deschamps non tutti i pareri sono favorevoli (Platini ad esempio), soprattutto perché l’ex capitano della Francia campione del mondo, poco o nulla sa del nostro campionato di B, degli avversari, di un clima che è totalmente diverso da quello della serie A. Deschamps era tra i candidati alla panchina bianconera prima che la scelta cadesse su Capello, voluto espressamente da Umberto Agnelli e non dai dirigenti juventini che preferivano una soluzione più morbida (contattati Prandelli, Guidolin, Spalletti e appunto Deschamps).

Donadoni ha esperienza specifica del calcio di B che quest’anno vedrà tra le altre in corsa anche il Napoli, il Genoa, il Bologna. Tutto questo sempre che i giudici di Roma non condannino la squadra alla C. E allora qualcuno dovrà pur spiegare a Deschamps o Donadoni che cosa sia lo stile Juventus.

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