Politica

La Juve tace, la Fiorentina protesta la Lazio attacca, il Bologna applaude

L’avvocato di Moggi: «Richieste motivate, non esistono cupole»

Gian Piero Scevola

da Roma

La Juventus tace, la mazzata è stata troppo forte e nemmeno il neo presidente Cobolli Gigli se la sente di dire qualcosa. Da Antonio Giraudo era arrivata una stoccata con chiara allusione alla Roma: «In questo processo manca una società». E la Roma ha già annunciato querela. Parla solo l’avvocato Cesare Zaccone, difensore del club bianconero: «Le richieste di penalizzazione fatte per le diverse squadre sono assolutamente non coerenti. La situazione accertata attraverso i fatti e le prove acquisite non giustifica le differenze di trattamento sanzionatorio che emergono dalle richieste». Il più «tenero», a sorpresa, è invece il difensore di Luciano Moggi, l’avvocato Paolo Trofino che, dopo aver imbastito una garbata protesta con Cesare Ruperto (voleva fare l’arringa giovedì mattina), cede dichiarando: «Le richieste della Procura federale? Piuttosto pesanti, ma motivate. Anche perché si tratta di un procedimento disciplinare. Quanto al mio assistito, Moggi, non verrà a fare alcuna dichiarazione. È introvabile. Riteniamo di non dover essere giudicati da un procedimento sportivo. Ma insisteremo: non esiste alcuna cupola, alcun sistema Moggi».
Di segno opposto a quelle del bianconero Zaccone, ovviamente, le dichiarazioni di Gianmichele Gentile, membro del collegio difensivo che assiste la Lazio e Claudio Lotito. «È assurdo, le richieste sono pesantissime, hanno messo sullo stesso piano tutte le società e chiesto il massimo della pena per tutti». Gentile è un fiume in piena. «C’è stato un sovvertimento totale - sbotta - con un pm che fa le sue richieste senza nemmeno aver sentito gli imputati. Ora abbiamo la prova di un’indagine che prosegue tra schemi precostituiti, senza alcuna verifica. Un processo sommario e già scritto, anche se abbiamo fiducia in Ruperto. Dimostreremo che esiste molto materiale poco analizzato dall’ufficio indagini. Lotito è arrabbiato, urla. Ma non è spaventato perché le accuse ammucchiate non spaventano mai». E questa mattina sarà proprio il presidente Lotito a difendersi con previsione di fuochi d’artificio in aula, proprio per rispondere a Mazzini che ha usato qualche frasetta poco simpatica nei suoi confronti.
La «sfilata» all’uscita dello stadio Olimpico, ieri, ha dunque perso il tono colloquiale che aveva scandito l’apertura e la ripresa del maxiprocesso. I difensori sono partiti all’attacco, l’ottimismo iniziale ha ceduto il passo allo spettro del «processo sommario» e a ben poco è valsa la rassicurazione del presidente della Caf che i tempi per le dichiarazioni delle difese non saranno strozzati.
Tacciono Diego e Andrea Della Valle che oggi però saranno in aula a dare battaglia, promettono «pesanti reazioni» i tifosi viola ed è duro il comunicato della società: «La Fiorentina lotterà con ogni mezzo e in ogni sede competente affinché venga accertato il reale andamento dei fatti e la propria assoluta estraneità a quanto contestato».
Il legale dell’ex designatore Paolo Bergamo, Gaetano Scalise, lamenta che «i diritti di difesa sono pretermessi rispetto alla celerità del processo e che le richieste risentono dell’impatto mediatico». Opportuno ricordare che le dimissioni presentate da Bergamo sono state respinte dalla Corte e dichiarate inammissibili in quanto non presentate all’Associazione arbitri. «L’atto del mio assistito - continua Scalise - non intende sottrarlo a un giudizio, ma è la decisione estrema di chi, consapevole di non poter far valere le proprie ragioni, preferisce uscire di scena in sede sportiva per essere libero di agire a tutela dei propri diritti contro chiunque, senza dover soggiacere alla clausola compromissoria». Giorgio Merlone, avvocato di Pierluigi Pairetto, si dice «fiducioso che tutto sarà ridimensionato. È una richiesta che non ha tenuto conto di una marea di circostanze».
Esulta Mattia Grassani, avvocato del Bologna: «Queste sono le richieste e se dovessero essere confermate dalle sentenze, il Bologna è in serie A.

Mi sembra il giusto risarcimento per una retrocessione che non avrebbe dovuto esserci e per tutto quello che hanno fatto al club rossoblu».

Commenti