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La Juve torna bella: travolge la Triestina e rivede la serie A

La Juve torna bella: travolge la Triestina e rivede la serie A

da Torino

Vittoria, bel gioco e una classifica diventata splendente: la Juventus batte la Triestina (5-1: vantaggio ospite con Piovaccari, poi rimonta servita da Camoranesi, dalla tripletta di Palladino e dal gol finale di Bojinov) e mette 6 punti tra sé e il Napoli secondo, mentre il Piacenza precipita addirittura a meno 8. Serata allora addirittura trionfale, in una Torino presa d'assalto dal freddo: in un clima quasi natalizio - ma non per la Caf, che respingeva il ricorso bianconero contro la squalifica di tre giornate inflitte a Trezeguet, che quindi tornerà in campo solo il 7 aprile contro l'AlbinoLeffe -, la Triestina decideva di vestire i panni di Babbo Natale. D'accordo giocare la partita a viso aperto senza fare barricate, ma la fase difensiva si rivelava presto un inno all'improvvisazione: la difesa alta di Varrella - già vice di Sacchi in nazionale, arrivato a Trieste da tre partite che avevano fruttato 7 punti - era un invito a nozze per gli attaccanti bianconeri. Alla fine, allora, bianconeri felici e contenti, pronti a godersi due giorni di riposo e a salutare la serie B fino a sabato 31.
Sfruttando l'allegro calcio altrui, la Juve aveva quasi subito modo di dare libero sfogo ai suoi piedi buoni dopo che Piovaccari aveva portato in vantaggio gli ospiti al 7': Peana sfruttava un buco di Chiellini, Buffon ne deviava la conclusione ma il tap in dell'attaccante era imprendibile. Juve in angoscia? Nemmeno per sogno, perché la difesa biancorossa non era in grado di reggere nemmeno sessanta secondi: cross di Balzaretti, testa di Camoranesi (fino a quel punto fischiato dal pubblico teoricamente amico) e pareggio immediato. Da quel momento in avanti, i bianconeri mettevano il turbo e cominciavano i fuochi d'artificio: le occasioni fioccavano, Palladino e Del Piero (traversa per quest'ultimo) si divertivano come ai giardinetti, Nedved aveva spazi che in altre occasioni si era solo sognato. Appena prima della mezzora, il raddoppio: lancio di sessanta metri di Chiellini, fuorigioco sbagliato da parte di Pivotto e Palladino ne faceva sdraiare un paio prima di segnare il suo sesto gol in campionato. In verità la difesa bianconera non dava l'impressione di grande solidità, ma dalle parti di Buffon non succedevano più grandi cose. In compenso prima di metà gara arrivava il tris bianconero, ancora per merito di Palladino che girava da distanza ravvicinata un assist di Paro.
Era decisamente la giornata dell'attaccante partenopeo, che a inizio ripresa sfruttava l'ennesima invenzione di Del Piero per la sua prima tripletta in maglia bianconera: in tribuna avrà gongolato prima di tutti Jean Claude Blanc, amministratore delegato bianconero che nei giorni scorsi si era augurato di trovare in casa i Ronaldinho del futuro. Senza esagerare con gli entusiasmi, va comunque certificato il valore di Palladino, utilizzato da Deschamps sia come esterno sinistro che come seconda punta o partner di Del Piero. A proposito del capitano: cercava il gol fino alla fine, insaziabile come sempre.

Questa volta però gli è toccato far da spalla ad altri e assistere anche al gol finale di Bojinov.

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