Kabul, i disobbedienti esultano: «Meno sei»

Kabul, i disobbedienti esultano: «Meno sei»

(...) dall’altro ieri ci sono sei parà della Folgore in meno. A ironizzare sulla tragica scomparsa dei soldati italiani sono i ragazzi del collettivo studentesco Humpty Dumpty che ha sede in via Delle Fontane in un immobile occupato tempo fa. Da giovedì sera hanno attaccato sulla porta della loro sede, a pochi passi dall’inizio di via Prè, un pannello a sfondo bianco con la scritta in rosso.
Ci risiamo, come nei giorni successivi all’attentato di Nassiriya del novembre 2003 c’è chi non riesce nemmeno a rispettare la morte e la disprezza con volgari sfottò in bella vista, sulla porta di casa. Sono quelli che urlano all’antifascismo, alla democrazia, alla difesa dei diritti. Gridano alla disobbedienza e incitano alla ribellione contro il sistema ma chi non la pensa come loro è solo un «boia fascista». Gridano alla non violenza ma cosa c’è di più violento, in questo momento, dell’esultanza per la morte di sei servitori della patria? Antonio Fortunato, Matteo Mureddu, Davide Ricchiuto, Roberto Valente, Gian Domenico Pistonami e Massimiliano Randino per questi giovani genovesi erano solo tra i tanti «fascisti» da eliminare.
Genova, in fondo, è la stessa città che, nel silenzio delle istituzioni locali, ha visto in estate contestazioni e agguati nei confronti dei militari alpini di stanza in città per garantire, insieme alle forze dell’ordine, maggior controllo nel centro storico e a Sampierdarena. Ma le manifestazioni andranno avanti. Nei giorni scorsi nel centro storico il gruppo Anarchicielibertariagenova hanno distribuito un volantino in cui sostengono che «le forme di contestazione che abbiamo finora attuato in città contro la militarizzazione e il pacchetto sicurezza sono solo l’inizio». Episodio che preoccupa il consigliere comunale de «La Destra» Gianni Bernabò Brea: «Esprimo la mia preoccupazione più forte per queste minacce - racconta Bernabò Brea -. Dopo le violenze fisiche perpetrate da costoro, cosa dobbiamo aspettarci, forse il passaggio alla lotta armata? È incomprensibile la mancanza di reazione del Governo di centrodestra e la tolleranza dei vertici delle forze dell’Ordine di fronte a gruppi di violenti che dovrebbero essere messi in condizione di non nuocere».


Sempre Bernabò Brea ha anche presentato un’interpellanza al sindaco per chiedere conto del «rave» non autorizzato organizzato dai centri sociali alcune sere fa in piazza San Bernardo per protestare contro la presenza degli alpini in città, non facendo così rispettare le ordinanze in merito.

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