Salvo Mazzolini
da Berlino
Dopo le foto dei soldati in Afghanistan che giocano allegramente con teschi umani, un altro scandalo si abbatte sulle missioni militari tedesche allestero. E questa volta non riguarda un reparto qualsiasi, ma i soldati del Ksk, la forza di pronto intervento dellesercito composta da uomini rigorosamente selezionati, le famose teste di cuoio, fiore allocchiello della Bundeswehr. Alcuni di loro se ne andavano in giro ostentando sui veicoli militari le insegne dellAfrika-Korps, i reparti della Wehrmacht, che durante la seconda guerra mondiale combatterono in Africa al comando del maresciallo Rommel. È accaduto in Afganistan ma anche nella penisola di Masirah, nellOman, base di addestramento per i militari tedeschi destinati a missioni nei Paesi caldi. La prova è contenuta in una foto (ma sembra che in giro ce ne sia più di una) pubblicata dal settimanale Stern nel numero oggi in edicola. E cè anche un testimone, anche lui testa di cuoio, che in unintervista a Stern dice candidamente: «Sì, è vero: alcuni miei commilitoni trovavano chic esibire le insegne di unità della Wehrmacht. Lo facevano non solo allestero ma anche nella nostra centrale di Calw in Germania». Un portavoce del ministero della Difesa, pur esprimendo dubbi sullautenticità della foto, ha promesso uninchiesta ed eventuali provvedimenti disciplinari.
Il nuovo scandalo ha contribuito a rendere più accese le polemiche sulle missioni militari allestero. Secondo la stampa, tra i soldati tedeschi che dovrebbero portare pace e democrazia nelle aree tormentate del pianeta ci sarebbero troppi rambo e dopo le rivelazioni di Stern anche personaggi nostalgici di un passato il cui ricordo non giova certo allimmagine della missione. Ma le polemiche più aspre e suscettibili di conseguenze politiche riguardano lutilità della spedizione nelle acque libanesi, dove Berlino ha inviato sei navi e 1.800 uomini per impedire i rifornimenti di armi alle milizie di Hezbollah. In Parlamento la Cancelliera Angela Merkel aveva detto che la scelta di impegnarsi in mare e non sul territorio era dovuta allesigenza di evitare eventuali scontri tra tedeschi e israeliani che avrebbero suscitato brutti ricordi. Inoltre aveva assicurato che le unità navali si sarebbero mosse senza limitazioni da parte libanese. A meno di un mese, i fatti provano il contrario.
Ci sono stati ben tre scontri con gli israeliani ed è risultato che sulle regole di ingaggio cè stato un equivoco: nelle acque territoriali libanesi i tedeschi possono intervenire solo dopo aver ottenuto il consenso di Beirut per ogni singolo caso. Una limitazione che rende la missione praticamente inutile. Scrive il Bild Zeitung: «1.800 marinai inviati a fare una Bella vacanza nel Mediterraneo».
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