Andrea Nativi
Via dallAfghanistan. Ormai il dado è tratto, il segretario alla Difesa statunitense Donald Rumsfeld ha firmato gli ordini che consentiranno una riduzione di 3.000 unità delle forze statunitensi impegnate nelle operazioni contro la guerriglia talebana e i terroristi di Al Qaida.
Nel 2006 i soldati Usa scenderanno dagli attuali 19mila a circa 16mila. In pratica quando la 173ª brigata paracadutisti tornerà nella sua base di Vicenza sarà sostituita in Afghanistan da un singolo battaglione della 4ª Brigata della 10ª Divisione da montagna. Alle truppe Usa continueranno poi ad aggiungersi 5-6.000 soldati alleati che partecipano alla operazione Enduring Freedom (Oef).
Il primo, parziale, ritiro statunitense avrà luogo perché parallelamente la Nato potenzierà lIsaf, la forza di stabilizzazione schierata inizialmente solo a Kabul, ma che progressivamente ha assunto il controllo di zone sempre più ampie del Paese. Isaf ha oggi circa 9.200 soldati, ma nellambito dello Stage 3 del programma di espansione del suo mandato dovrà salire a circa 15.000 uomini. Già oggi Isaf è attiva su circa il 50% dellAfghanistan, anche attraverso i 9 Prt, i team di ricostruzione provinciale civili-militari. Lobiettivo è di arrivare al 75%, lasciando alle truppe americane solo le zone più calde e difficili.
Ma il segretario generale dellAlleanza Atlantica, Jaap de Hoop Scheffer, continua a incontrare ostacoli formidabili nellottenere dai Paesi membri della Nato la disponibilità a fornire uomini e mezzi per lambiziosa missione. La Gran Bretagna ha accettato di impegnare una potente Brigata paracadutisti, quando assumerà il comando di Isaf, dando il cambio allItalia. Ma i contributi messi a disposizione dagli altri Paesi nelle varie «conferenze dei donatori» sono insufficienti. Mancano anche i mezzi aerei per assicurare il trasporto e, se necessario, il supporto di fuoco.
Si spera che la pressione diplomatica convincerà i partner a concedere le risorse mancanti. Perché se gli Usa cominciano a disimpegnarsi, qualcuno deve riempire il vuoto, posto che le forze di sicurezza locali, lAna, lesercito, e lAnp, la polizia, sono ancora quantitativamente e qualitativamente insufficienti. LAna dovrebbe arrivare a 70.000 uomini entro il 2007, ma si tratta di un obiettivo davvero difficile contando che attualmente è a quota 27mila. Vanno un po meglio le cose per la polizia, che dovrebbe contare più di 50mila uomini ed è oggi a oltre 35mila elementi. I progressi ottenuti nellarco degli ultimi due anni sono significativi, ma queste forze hanno già i loro problemi a contenere i 50-70mila armati che fanno parte di bande criminali e gruppi locali armati.
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