Prima kamikaze europea si fa esplodere a Bagdad

È una giovane belga convertita all’Islam, sposata a un marocchino. Forse ha ucciso cinque persone

da Bruxelles

Una giovane belga convertitasi all’Islam va a farsi saltare vicino a Bagdad, ed una altrettanto giovane irachena arrivata ad Amman non riesce a far funzionare il suo congegno esplosivo mentre suo marito e altri due suicidi provocano sessanta morti in tre alberghi della capitale giordana: destini incrociati di orrore e di morte, compiutisi nei giorni scorsi, che testimoniano una tendenza all’aumento, nel terribile scenario iracheno, di attentati suicidi al femminile. È stato nello stesso giorno, il 9 novembre scorso, che la donna belga, secondo fonti di stampa sposata ad un musulmano estremista di origine marocchina, si è fatta esplodere nella regione di Bagdad vicino ad un convoglio americano. Il bilancio è incerto, varia da nessuna vittima tranne lei a cinque-sei. Esattamente nelle stesse ore in cui Sajida al Rishawi, 25 anni, appena giunta con il marito ed altri due kamikaze da Ramadi, tentava di farsi saltare in un albergo di Amman, senza riuscirci.
Per ironia della sorte, di questa mancata attentatrice sono stati pieni per ore, anche nei giorni successivi, gli schermi di molte tv satellitari e le pagine dei quotidiani, mentre della «martire» belga nessuno ha saputo alcunché fino ad oggi, quando la polizia di Bruxelles ha cominciato perquisizioni in casa sua ed ha fermato 14 belgi originari di vari Paesi arabi.
Ma le storie di queste donne sono le ultime di una serie che si allunga sempre più e che comincia il 27 gennaio 2002, quando una insospettabile assistente della Mezzaluna Rossa palestinese, Wafa Idris, di 26 anni, fa scoppiare nel centro di Gerusalemme una bomba che ha addosso, uccidendo un israeliano e ferendone altri 140.

Le prime kamikaze in Irak furono invece le due «feddayn di Saddam» che si fecero esplodere contro un posto di blocco americano vicino alla diga di Haditha, 200 chilometri a Nord-Ovest di Bagdad, tra il 3 ed il 4 aprile 2003, subito prima della presa della capitale irachena da parte delle truppe Usa. In Irak negli ultimi due anni e mezzo sono state catturate 122 aspiranti attentatrici suicide.

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